Possibile la trattenuta per eventuale conguaglio annuale IRPEF a debito nelle pensioni di gennaio e febbraio, o una rateizzazione. I dettagli.
Con la circolare n. 1 del 2 gennaio scorso, l’istituto di previdenza ha dato essenziali indicazioni circa il rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni di accompagnamento alla pensione per l’anno appena iniziato. Ebbene, alla luce degli ultimi aggiornamenti Inps, sulle pensioni di gennaio e febbraio 2024 è possibile che l’istituto faccia valere una trattenuta per conguaglio annuale IRPEF a debito, anche in forma di rateizzazione.
D’altronde Inps è sostituto d’imposta dei pensionati, e perciò è obbligato ad applicare ogni mese le trattenute fiscali nel cedolino, accreditando l’ammontare netto della pensione e trattenendo le tasse. Per questo le prossime pensioni potrebbero avere un importo decurtato.
In altre parole, sui trattamenti previdenziali versati dall’Inps nei mesi di gennaio e febbraio 2024, lo stesso istituto potrebbe applicare un conguaglio IRPEF a debito, che per le pensioni entro il limite di 18mila euro all’anno comporterà la rateizzazione della trattenuta stessa. Vediamo più da vicino.
Come indica la legge, in Italia il sostituto di imposta consiste in quel soggetto pubblico o privato che sostituisce il contribuente nei rapporti con il Fisco, trattenendo le tasse dovute dai compensi (redditi, pensioni e salari) per poi erogarle di fatto allo Stato.
Ebbene a fine anno, così come fa l’azienda sulla busta paga dei dipendenti, anche l’istituto di previdenza effettua i cd. conguagli IRPEF, ripetendo i conteggi tra tasse versate ed effettivamente dovute. Ciò ovviamente per evitare possibili errori o sviste e far sì che sia realmente versato il dovuto al Fisco.
Se emergono differenze a debito, queste saranno appunto recuperate sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024 e, conseguentemente, potrà accadere che il pensionato trovi una pensione ‘decurtata’ proprio per l’applicazione delle trattenute.
Rimarchiamo che per i pensionati:
varrà la rateazione di legge, fino a novembre di quest’anno. E questo vuol dire che le somme saranno recuperate a rate di identico ammontare, sulla pensione da gennaio a novembre. Proprio questa ‘diluizione’ consentirà di gravare gli importi delle pensioni in misura minore.
Si tratta di un punto importante, per spiegare ai pensionati il perché del possibile ‘taglio’: tenuto conto degli importi delle prestazioni Inps, se dalle analisi e verifiche risulta che sono state compiute nel corso dell’anno meno trattenute di quanto dovuto al Fisco, sarà lo stesso Inps in veste di sostituto d’imposta a trattenere le somme dalla pensione.
Il meccanismo è quello che già vale nei confronti delle buste paga di dicembre, per il personale con contratto di lavoro subordinato e, conseguentemente, il singolo pensionato non deve attivarsi o fare alcunché, in quanto la trattenuta opererà in automatico.
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