Le persone che soffrono di emicrania sanno bene che oltre al dolore alla testa si possono manifestare altri sintomi.
dalla nausea al fastidio per la luce e persino offuscamenti della vista, punti ciechi e dolore agli occhi come se fossero punti dagli spilli.
Si trattava, fino ad oggi, di fenomeni inspiegabili, ecco perché la recente scoperta potrebbe rappresentare una svolta non solo per l’individuazione precoce della patologia ma anche e soprattutto per ideare nuove cure e farmaci.
Lo studio è stato condotto dall’ex istruttrice clinica del Dipartimento di Neurologia dell’UCLA, la Dott.ssa Katherine Podraza (ora dell’Hartford Healthcare Headache Center) in collaborazione con altri ricercatori ed è stato poi pubblicato pubblicato su Headache: The Journal of Head and Face Pain.
Molte persone quando hanno un forte mal di testa accusano anche problemi visivi, e il fenomeno si è dimostrato più frequente di quanto gli scienziati pensassero.
Infatti l’emicrania e altre forme di mal di testa sono ancora un mistero per i ricercatori, anche perché i soggetti colpiti vivono in maniera differente il dolore e l’evento stesso.
Uno studio recente ha permesso di comprendere ulteriori dinamiche che avvengono mentre il soggetto accusa un attacco di emicrania. I ricercatori hanno scoperto che il flusso sanguigno della retina cambia sensibilmente durante l’evento, e diminuisce l’irrorazione.
Questa particolarità potrebbe essere innanzitutto considerato un marcatore utilissimo ai medici per ideare trattamenti contro l’emicrania, condizione che sappiamo essere talvolta anche altamente invalidante.
Per trovare questo marcatore, i ricercatori dell’UCLA Health hanno utilizzato una tecnica di imaging non invasiva, nota come angiografia con tomografia a coerenza ottica, o OCTA, che ha permesso loro di misurare con precisione i cambiamenti dei vasi sanguigni della retina che avvenivano nei soggetti durante diversi tipi di emicrania, e anche tra un attacco e l’altro.
È stata scoperta anche una differenza tra la diminuzione del flusso sanguigno tra i soggetti che soffrivano di emicrania e quelli che avevano anche i sintomi dell’aura, e che questi sbalzi di flusso del sangue erano anche correlati al lato della testa dove i soggetti avvertivano maggiormente il dolore.
Come detto questa scoperta potrebbe portare a breve a nuove cure e diagnosi della condizione, perché sull’emicrania la Ricerca ha ancora molto da lavorare, mentre nel frattempo la patologia riguarda almeno 6 milioni di italiani.
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