La ricerca del francobollo raro è per il collezionista una sorta di missione di vita. Il valore di certi esemplari spesso è inimmaginabile.
Al giorno d’oggi collezionare oggetti di ogni tipo è praticamente diventato una moda. Resistono, però, i collezionisti che potremmo definire forse più romantici, che si dedicano al classico, in un certo senso. Monete, banconote e soprattutto francobolli, da molti ritenuta la massima espressione dello stesso collezionismo. Negli ultimi anni, poi, l’innovazione tecnologica ha semplificato il tutto in modo del tutto capillare. Il web, insomma, ha annullato ogni distanza fisica.
Oggi per esempio, è sempre più difficile trovare il vecchio collezionista armato di catalogo che va alla ricerca di francobolli presso i più noti mercatini dell’usato di zona. Il presente è del web. Tra le pagine della varie piattaforme dedicate al collezionismo di francobolli è possibile trovare ogni specifica informazione riguardante gli esemplari. Valore, caratteristiche, particolarità. Possibile inoltre acquistare e vendere i propri pezzi, nella più totale sicurezza. Qualcosa di inimmaginabile soltanto qualche anno fa.
Tra i consigli che un buon collezionista dovrebbe sempre seguire per restare più che mai aggiornato c’è quello di tenere d’occhio le uscite periodiche prodotte da Poste Italiane, spesso contenitore di esemplari potenzialmente preziosi. Altro consiglio è quello di documentarsi quanto più possibile sugli esemplari più prestigiosi ancora in circolazione. Infine, anche se spesso fuori moda, cercare proprio tra i mercatini dell’usato, in alcuni casi, nonostante tutto, vere e proprie miniere d’oro.
Numerosi sono gli esemplari passati alla storia per alcune caratteristiche specifiche e successivamente per le valutazioni che negli anni hanno acquisito. L’Error of Colour, per esempio, francobollo passato alla storia per essere stato venduto da uno dei legittimi proprietari per ben 1,5 milioni di euro. L’esemplare deve il suo nome a un errore di stampa che caratterizzò la superficie dell’oggetto con un tono blu invece dell’originario arancione. Altrettanto famoso, famoso, inoltre per essere stato spedito, insieme a una lettera da Re Farouk d’Egitto al barone Alphonse Rothschild, è il 3 lire di Toscana Farouk, il riferimento è d’obbligo. L’esemplare coniato nel Gran Ducato di Toscana nel 1860 è stato successivamente venduto per ben 500mila euro.
Infine il Gronchi Rosa, stampato in occasione di un viaggio in Sud America del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, nel 1961. In quell’occasione, però un particolare errore di stampa consegnò alla storia questo specifico esemplare. Valore attuale, circa 40mila euro. Veri e propri gioielli, insomma, che ancora oggi rapiscono l’immaginazione di milioni e milioni di appassionati in tutto il mondo.
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