Cosa fare in caso di pellet bagnato? Una breve guida con le accortezze e i suggerimenti per avere una casa ben riscaldata.
Efficienza energetica e sostenibilità ambientale sono due assi nella manica del riscaldamento a pellet. Inoltre il controllo della temperatura, i costi energetici bassi e la facilità d’uso sono ulteriori elementi che giocano a favore di questo tipo di riscaldamento, rispetto a quelli tradizionali.
Ma attenzione agli inconvenienti come ad es. il pellet bagnato: che fare in queste circostanze? Quali rimedi adottare per impedire che l’umidità pregiudichi l’effettivo riscaldamento degli ambienti? Ecco qualche raccomandazione a riguardo.
Il caso non è infrequente: di inverno, appena tornati a casa, si decide di accendere la propria stufa a pellet, per riscaldare il soggiorno o la camera da letto, ma qualcosa non va. La stufa non funziona e non si accende per il pellet bagnato, perché magari è stato conservato non nel modo più adatto, subendo l’azione dell’umidità e causando poi difficoltà nell’accensione e nella combustione. Se il pellet bagnato diminuisce la capacità di bruciare in modo efficiente, è però vero che esistono rimedi per risolvere la situazione.
In primo luogo quello più immediato, ovvero l’asciugamento del pellet: se la biomassa è poco umida, si potrà stendere in uno strato sottile, per farla asciugare all’aria aperta – magari sfruttando una bella giornata di sole.
Oltre a ciò sarà bene conservare il pellet non utilizzato subito in luoghi diversi da cantine e simili, in quanto l’umidità potrebbe essere presente in modo massiccio. Pertanto le scorte del biocombustibile andrebbero stoccate in luoghi tendenzialmente asciutti, in modo da evitare che l’ambiente umido provochi condensa all’interno dei sacchi di pellet, sollecitando la formazione di muffa e l’assorbimento di umidità – dannose per il successivo riscaldamento con la stufa. Una buona idea potrebbe essere quella di conservare il materiale proprio vicino alla stufa, oltre che per praticità anche per ridurre il rischio umidità.
Il pellet di buona o ottima qualità è in grado di fare la differenza, contro i rischi dell’umidità. Infatti i pellet migliori bruciano più efficientemente e sono meno inclini ad assorbire umidità dall’ambiente circostante. Conseguentemente è meglio spendere qualche euro di più – ed oggi i prezzi medi dei sacchi sono calati rispetto allo scorso anno – al fine di avere una resa maggiore in fatto di riscaldamento. Una raccomandazione utile è acquistare pellet con un umidità che non deve superare il 12% e che non deve essere al di sotto dell’8%. Inoltre è buona regola anche verificare che la stufa sia pulita, ovvero – prima di caricare i pellet bagnati – è preferibile assicurarsi che la stufa sia in buone condizioni, togliendo possibili residui di pellet umido o cenere.
Infine, appare opportuno caricare una piccola quantità di pellet asciutti nella stufa, accendendo poi il dispositivo per l’avvio della combustione. Dopo che la stufa è entrata in pieno funzionamento, basterà aggiungere – a poco a poco – altro pellet, per avere una buona resa in termini di riscaldamento.
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