Il riscatto della Laurea può consentire di maturare i requisiti di accesso al pensionamento. Un’occasione per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro ma quanto costa?
I lavoratori che intendono approfittare di un’uscita anticipata dal lavoro ma non hanno contributi a sufficienza possono ragionare sulla possibilità di procedere con il riscatto della Laurea, strumento attivo dal 1997.
Gli anni passati all’università hanno ritardato l’entrata nel mondo del lavoro. Succede così che proprio perché mancano quattro o cinque anni di contributi non si riesca ad andare in pensione in anticipo. Ebbene, nel 1997 è stato introdotto uno strumento chiamato riscatto della Laurea che permette di trasformare in contributi gli anni del corso di studi. Nello specifico, il periodo riscattabile è quello compreso tra il 1° novembre dell’anno di immatricolazione e il 31 ottobre dell’ultimo anno di corso (legale, non valgono gli anni fuori corso).
Il lavoratore può riscattare anche in parte il titolo di studio per raggiungere il requisito contributivo necessario per il pensionamento anticipato. Valgono sia la Laurea triennale che specialistica, quella magistrale, a ciclo unico e i dottorati di ricerca. Non possono essere riscattati, invece, i master e i titoli esteri.
Per poter inoltrare domanda di riscatto di Laurea occorrerà aver versato almeno un contributo previdenziale. Fanno eccezione gli inoccupati. Tutte le regole disciplinanti lo strumento non sono state modificate. Occorre conoscere, però, l’aliquota da utilizzare nel 2024 per calcolare il costo del riscatto.
L’importo varia in base al periodo di conseguimento della Laurea e al sistema di calcolo pensionistico di appartenenza. I lavoratori che si sono laureati entro il 31 dicembre 1995 oppure entro il 31 dicembre 2011 se hanno 18 anni di contributi maturati prima del 1996 utilizzeranno il metodo della riserva matematica. Chi si è laureato dal 1° gennaio 1996 in poi dovrà usare il metodo percentuale con aliquota Ivs fissata al 33% nel 2024 a cui si aggiunge l’1% superando la prima fascia di retribuzione. Il conteggio si basa sulle retribuzioni degli ultimi dodici mesi precedenti alla richiesta.
Aggiungiamo il riscatto agevolato per chi ha iniziato il percorso universitario dal 1996. Il costo fisso è di 5,7 mila euro per anno. Chi rientra nel metodo contributivo deve considerare la riduzione dell’assegno pensionistico di circa il 20/30%. Nel 2024 il massimale contributivo da non superare all’anno è di 119.650 euro. Infine, essendo il costo del riscatto elevato è concessa la possibilità di rateizzarlo fino a 120 rate da finire di pagare prima del pensionamento (i dipendenti pubblici possono continuare anche dopo).
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