Bonus ristrutturazioni, quali documenti rilevano per ottenere il diritto alla detrazione fiscale? Ecco una breve guida sull’argomento.
Le ristrutturazioni edilizie fanno parte del complesso di bonus ed agevolazioni tuttora esistenti. Il sito web dell’Agenzia delle Entrate specifica che, fino al 31 dicembre 2024, il limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione pari al 50% è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.
L’Agenzia fa altresì notare che detto limite è annuale e attiene al singolo immobile e alle sue pertinenze unitariamente considerate (ad es. box), anche se accatastate in modo separato. D’altronde le opere edilizie compiute sulla pertinenza non hanno un autonomo limite di spesa, ma fanno parte del limite valevole per l’unità abitativa della quale la pertinenza è al servizio.
Premesso ciò, vediamo insieme in sintesi quali sono i documenti da avere, onde ottenere le agevolazioni in oggetto.
L’Amministrazione finanziaria rimarca nel suo sito web che gli adempimenti previsti, per conseguire la detrazione collegata al bonus ristrutturazione, sono stati alleggeriti e ridotti. Una sburocratizzazione che giova al cittadino e contribuente, in quanto oggi è sufficiente:
Tuttavia l’Agenzia specifica altresì che la comunicazione preliminare all’azienda sanitaria competente per territorio, non va fatta in tutte le circostanze nelle quali i decreti legislativi relativi alle condizioni di sicurezza nei cantieri non hanno indicato detto dovere. E non va dimenticata la regola specifica secondo cui, nella Provincia di Bolzano, la comunicazione preventiva deve essere fatta pervenire soltanto all’Ispettorato del Lavoro.
C’è poi un ulteriore obbligo. Infatti, al fine di controllare e valutare il risparmio energetico ottenuto con la realizzazione delle opere di ristrutturazione, la manovra 2018 ha varato l’obbligo di spedire all’Enea i dati sui lavori effettuati, come già valevole per la riqualificazione energetica degli edifici. Attenzione però, in quanto la trasmissione delle informazioni non attiene a tutti gli interventi ammessi alla detrazione, ma soltanto a quelli che implicano un risparmio energetico e l’uso di fonti rinnovabili e dunque ecosostenibili.
Vero è però che, con risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019, le Entrate – accodandosi al parere espresso dal Ministero dello sviluppo economico – hanno specificato che, in mancanza di una specifica previsione normativa, la mancata o tardiva trasmissione della comunicazione all’Enea non comporta la decadenza del diritto al bonus ristrutturazioni.
Infine, i contribuenti che si avvalgono dell’agevolazione in oggetto devono custodire ed esibire, su domanda degli uffici e per i controlli di questi ultimi, i documenti di cui al provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 2 novembre 2011. In particolare, insieme alla ricevuta del bonifico (parlante), i contribuenti sono tenuti ad avere con sé le fatture o le ricevute fiscali collegate alle spese compiute, per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…