Troppi antibiotici fanno male alla salute? I dati dell’uso in Italia non lasciano dubbi e consigliano di fare molta attenzione ad assumerli.
Tra i rischi gravi per la salute umana ve ne sono alcuni che, almeno in parte, sono inaspettati o sottovalutati. Basti pensare al rilievo che ha la cd. antibiotico resistenza, che secondo i dati dell’OMS provoca ogni anno circa un milione e mezzo di decessi in tutto il pianeta. Poi ci sono i dati nazionali che fanno riflettere e che mostrano come nel 2021 il consumo totale – sia in ambito pubblico che privato – degli antibiotici ha corrisposto a più di 17 dosi per mille abitanti.
Si tratta di quanto emerso nel Rapporto nazionale sull’uso degli antibiotici in Italia, ad opera dell’Agenzia italiana del farmaco ovvero una istituzione che, tra le funzioni, ha quella di promuovere la conoscenza e la cultura sui medicinali e la raccolta e valutazione delle best practices internazionali.
Vediamo più da vicino i preoccupanti dati sull’uso degli antibiotici nel nostro paese.
Il dato sull’utilizzo di dosi deve far riflettere, specialmente se combinato con l’ulteriore dato secondo cui l’utilizzo inappropriato degli antibiotici oltrepassa il 24% per quasi tutte le condizioni cliniche analizzate. Ci riferiamo dunque a laringotracheite, faringite e tonsillite, cistite, influenza e raffreddore.
Una sorta di effetto boomerang è così dietro l’angolo: infatti, se gli antibiotici hanno favorito il drastico calo della mortalità da malattie infettive nel corso del ‘900, oggi proprio l’uso smodato di questo farmaco – per eccessiva preoccupazione sul proprio stato di salute – rischia di costituire un problema serio per non poche persone. I batteri sono divenuti più resistenti ai farmaci appositi ed, anzi, l’antibiotico resistenza costituisce ormai una delle maggiori minacce alla salute pubblica globale, non soltanto italiana.
Ma che cos’è in concreto l’antibiotico resistenza? Ebbene, essa si ha quando i batteri sviluppano l’attitudine a sopravvivere all’esposizione ai farmaci oggi in commercio. Pertanto:
Basti pensare ai tanti casi – comuni anche in Italia – di assunzione di antibiotici senza prescrizione medica, all’utilizzo di dosaggi non adeguati o al non completamento del trattamento di antibiotici: essi possono contribuire alla sopravvivenza e sviluppo di batteri resistenti.
Ed oggi si può quasi parlare di nuova pandemia legata all’utilizzo sbagliato degli antibiotici, in quanto il dato oggettivo del numero crescente di infezioni come gonorrea, polmonite, tubercolosi, salmonellosi costituisce un problema serio. E per un numero sempre maggiore di persone stanno diventando più difficili da trattare.
Gli antibiotici usati per curarle non sono più forti come una volta e i ricoveri, in questa situazione, sono destinati ad aumentare nel numero dei giorni. Al contempo crescono spese mediche e tasso di decessi.
Per fronteggiare il problema della resistenza agli antibiotici, è fondamentale assumere gli antibiotici in modo responsabile, promuovere pratiche igieniche adeguate e sviluppare nuovi antibiotici e strategie terapeutiche. Ma soprattutto è necessario assumere gli antibiotici soltanto su prescrizione medica, anche perché – vale la pena ricordarlo – questi farmaci sono per natura inefficaci su virus e funghi.
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