Il bonus mobili è una delle agevolazioni fiscali ‘sopravvissute’ nel 2024, seppur assai ridimensionato rispetto alla sua forma originaria.
Come spiega il sito web dell’Agenzia delle Entrate, il bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione Irpef per comprare prodotti mirati ad arredare un immobile, oggetto di ristrutturazione agevolata (con bonus fiscali ad hoc). La detrazione in oggetto va quantificata su un ammontare massimo di spese detraibili pari a 5.000 euro per il 2024, inclusivo degli eventuali costi di trasporto e montaggio. Inoltre detta detrazione fiscale va distribuita in dieci quote annuali di pari importo, e non può dunque essere sfruttata in una sola volta.
Di seguito ci focalizzeremo sul meccanismo del bonus in oggetto, ma anche sulle modalità di pagamento per fruire del bonus mobili e sui documenti da conservare in quanto titolari dell’agevolazione. Ecco i dettagli per aver ben chiaro il funzionamento dell’agevolazione.
Il ventaglio di spese detraibili è davvero molto ampio. Vale per l’acquisto di armadi, cassettiere, letti, librerie, tavoli, sedie, scrivanie, comodini, divani, poltrone, materassi, credenze – alcuni esempi tra i mobili – e di congelatori, lavatrici, frigoriferi, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, piastre riscaldanti elettriche, stufe elettriche, forni a microonde – altri ulteriori esempi per gli elettrodomestici: le relative spese sono agevolate e detraibili grazie al bonus mobili 2024, ma entro il tetto massimo pari a 5mila euro.
Ebbene, come pagare queste spese, onde non perdere il diritto al bonus? Fugando il campo da possibili dubbi ricordiamo che il pagamento deve avvenire con bonifico o carta di debito o credito, ovvero sistemi di pagamento tracciabili. Mentre non è permesso pagare con assegni bancari, denaro contante o altri mezzi di pagamento.
In particolare il bonifico è lo stesso richiesto per il bonus ristrutturazioni, con la specificazione per cui se si usa un bonifico differente da quello predisposto da banche e uffici postali – per le spese di ristrutturazione edilizia – non si applica la ritenuta. Per quanto riguarda invece l’utilizzo della carta di debito o di credito, la data di pagamento è indicata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare e non nel giorno di addebito sul c/c: pertanto l’acquirente è ulteriormente ‘garantito’ da questa regola. Per comprare mobili ed elettrodomestici è ammesso anche il finanziamento a rate e ciò dunque non pregiudicherà l’accesso al bonus mobili ed elettrodomestici 2024.
Il Fisco potrebbe volerci veder chiaro in merito all’ottenimento del bonus mobili. Ecco perché, in ipotesi di controlli, il beneficiario dovrà essere munito di una serie di documenti utili a dimostrare il suo diritto alla detrazione Irpef in oggetto. In particolare, qualora si acceda al bonus mobili i documenti che dovranno essere custoditi sono rappresentati dalla ricevuta del bonifico oppure dalla ricevuta di avvenuta transazione – in caso di spese effettuate con carta di debito o di credito.
Oltre a ciò occorrerà conservare la documentazione di addebito sul conto corrente e le fatture di acquisto dei beni, le quali indicano informazioni come qualità, la natura e la quantità dei beni. Con questi documenti il beneficiario avrà tutti gli elementi per giustificare l’accesso al bonus mobili ed elettrodomestici.
Per completezza ricordiamo infine che può beneficiare della detrazione chi compra entro il 31 dicembre di quest’anno mobili ed elettrodomestici nuovi (di classe non al di sotto della classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori) e ha compiuto opere di ristrutturazione edilizia a partire dal primo gennaio dell’anno anteriore a quello dell’acquisto dei beni.
Per gli acquisti di quest’anno si tratta dunque del primo gennaio 2023. Il tetto massimo di spesa detraibile con il bonus mobili 2024 è – lo ribadiamo – uguale a 5mila euro, al di là dell’importo delle spese effettuate per i lavori di ristrutturazione. Mentre la detrazione fiscale Irpef del 50% corrisponderà sempre a dieci quote annuali di identico ammontare.
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