La legge di Bilancio 2024 ha eliminato molti strumenti di flessibilità in uscita. Chi intende accedere alla pensione anticipata ha speranze solo se possiede una certa anzianità contributiva.
Da gennaio 2024 sono in vigore i nuovi requisiti anagrafici e contributivi per usufruire della pensione anticipata.
La Legge di Bilancio ha profondamente modificato, innanzitutto, la pensione anticipata contributiva, destinata ai lavoratori che hanno iniziato ad accreditare versamenti previdenziali a partire dal 1996 o che hanno scelto il computo presso la Gestione Separata.
Gli interessati a tale misura devono, ora, necessariamente avere, oltre al requisito anagrafico di 64 anni e a quello contributivo di 20 anni, un ulteriore presupposto. L’importo minimo della prestazione pensionistica, infatti, deve essere pari non più a 2,8 volte l’Assegno sociale bensì a 3 volte l’Assegno (dunque, a 1.603,23 euro).
La condizione pari a 2,8 volte l’Assegno sociale rimane in vigore esclusivamente per le donne con un figlio, mentre si riduce a 2,6 volte (cioè a 1.389,47 euro) per le donne con 2 o più figli.
L’ultima Manovra finanziaria ha, inoltre, previsto una finestra mobile di 3 mesi e una soglia massima di importo corrispondente a 5 volte il trattamento minimo (ossia, 2.993,05 euro), fino al raggiungimento dell’età pensionabile (attualmente fissata a 67 anni).
Ma quanti contributi servono per beneficiare della pensione anticipata contributiva? Esaminiamo le ipotesi più ricorrenti.
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Chi intende smettere di lavorare a 64 anni di età con la pensione anticipata contributiva deve possedere, per il 2024, un montante contributivo di almeno 402.044,56 euro.
Ma raggiungere tale requisito non è affatto semplice, perché necessita di una quantità elevata di versamenti durante tutta la carriera del lavoratore. Basti pensare che, per maturare un montante di più di 400 mila euro, si deve versare, ogni anno, un importo pari a 18 mila euro. In pratica, bisogna percepire uno stipendio medio annuo superiore a 54.500 euro oppure un reddito medio da libero professionista presso la Gestione Separata di 72 mila euro annui.
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Per le donne con un figlio, invece, la pensione anticipata contributiva è possibile con un montante contributivo di almeno 375.242,09 euro. Di conseguenza, necessita di versamenti annuali di circa 16.750 euro. Tale obiettivo è perseguibile da coloro che hanno uno stipendio medio superiore a 50.757 euro annui oppure un reddito medio da libere professioniste iscritte alla Gestione Separata di 67 mila euro annui.
Va meglio solo per le donne con almeno due figli, che potranno accedere alla pensione a 64 anni con un montante contributivo pari a 348.439,62 euro. Dovranno, quindi, versare annualmente almeno 15.550 euro e possedere uno stipendio medio superiore a 47.121 euro all’anno oppure un reddito medio da libere professioniste iscritte alla Gestione Separata di almeno 62.200 euro all’anno.
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