Lo scodinzolare dei cani è l’elemento su cui sofferma uno studio: occhio a questi interessanti aspetti da sapere
Tutti coloro che hanno cani in casa ben conoscono i loro comportamenti, quando magari si rincasa e l’amico a quattro zampe abbaia eccitato, o ancora se ad esempio salta quando ha intenzione di giocare. Uno degli aspetti dal grande interesse che si lega ai cani, ha a che fare con lo scodinzolare, un tema oggetto di un recente studio pubblicato sulla rivista Biology Letters dal titolo “Why do dogs wag their tails?”, ovvero perché i cani agitano la coda.
A condurre lo studio Silva Leonetti, del Dipartimento di Scienze delle Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, insieme all’Università di Roma La Sapienza, all’Università di Medicina Veterinaria di Vienna ed il Max Planck Institute For Psycholinguistics.
Ad esser indagata dal gruppo di ricercatori è la ragione dello scodinzolare dei cani, con diversi aspetti analizzati a cominciare dal suo funzionamento, passando per lo sviluppo, l’utilità e la relativa evoluzione.
Generalmente si tende a pensare che quando i cani scodinzolino, tale comportamento indichi la felicità dell’animale, ma l’argomento – come emerge dallo studio – pare esser più complesso. Come riporta La Stampa, per più di un anno la Leonetti ha studiato lo scodinzolare dei cani, e ha spiegato che da piccola impiegava molto tempo nell’osservazione degli animali come pesci, cani, volatili, col sogno di studiare, una volta grande, il loro comportamento. Un desiderio che è poi divenuto realtà.
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Uno studio su un tema dal grande interesse, quello pubblicato dunque su Biology Letters, che si sofferma sullo scodinzolare dei cani. Silvia Leonetti, autrice dello studio insieme al team di lavoro, sino ad alcuni anni fa guardava il movimento della coda di Flo, la sua meticcia, si legge su La Stampa, immaginando si trattasse di un termometro della sua felicità.
Oggi tuttavia sa che le cose stanno un po’ diversamente e che il tema è più complesso. Il gruppo di lavoro ha infatti raccolto numerosi studi sul tema, ed “alcuni dimostrano che lo scodinzolare verso destra è collegato a emozioni ed esperienze positive”. Nel caso in cui invece oscilli verso la sinistra, “i cani potrebbero provare aggressività o sottomissione”.
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L’esito si lega a due ipotesi evolutive, il cui intento è dimostrare in che modo lo scodinzolio potrebbe dipendere dall’essere umano che ha addomesticato gli amici a quattro zampe nel corso degli anni. Un tema estremamente interessante al cui riguardo “ancora oggi c’è molto da studiare”. L’idea dello studio condotto dalla ricercatrice nasce per approfondire ed indagare uno dei comportamenti dei cani di certo non raro ma anzi quotidiano, e che pur tuttavia “dal punto di vista scientifico resta un enigma”.
Le riflessioni sulla coda dei cani sono iniziati dal 1976, e quanto fatto dalla ricercatrice rappresenta un nuovo punto di partenza. Silvia ha spiegato di voler proseguire a lavorare all’interno del laboratorio di etologia, e di avere il sogno di studiare i sistemi di comunicazioni delle specie, compiendo viaggi nei deserti del mondo e nelle foreste.
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