I contribuenti che hanno ricevuto il TFR o TFS nel corso del 2022 devono indicarlo nella Dichiarazione Sostitutiva Unica per calcolare l’ISEE?
L’importo del Trattamento di Fine Rapporto/Fine Servizio fa crescere di molto il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Occorre indicarlo necessariamente?
I cittadini sono alle prese con il calcolo dell’ISEE 2024 per accedere a prestazioni e benefici concessi dal Governo. C’è chi si rivolge ai CAF o patronati e chi, invece, preferisce velocizzare i tempi e utilizzare il modello precompilato che l’INPS mette a disposizione degli utenti sul portale. Alcuni dati si troveranno già inseriti e dovranno solo essere controllati. Ci potrebbero essere, però, informazioni da aggiungere o da modificare per completare correttamente la Dichiarazione Sostitutiva Unica.
In fase di compilazione potrebbero sorgere dei dubbi come, ad esempio, l’inserimento o meno del TFR/TFS. I trattamenti dedicati ai dipendenti privati e pubblici hanno un alto importo che farebbe crescere notevolmente in valore dell’ISEE dipendendo l’indicatore dai redditi e patrimoni posseduti. Chi nel 2022 ha ricevuto il TFR o il TFS come si deve comportare?
La buona notizia è che sia il TFR che il TFS non vanno inseriti nella Dichiarazione Sostitutiva Unica per il calcolo dell’ISEE. Stessa cosa per il riscatto anticipato del Fondo pensione. Questo perché si tratta di elementi della retribuzione che sono soggetti a tassazione separata e, di conseguenza, non rientrano tra le variabili che concorrono al conteggio dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
L’INPS fa tirare ai contribuenti un sospiro di sollievo. In effetti controllando i moduli della DSU da compilare non si legge alcuna voce di riferimento al Trattamento di Fine Rapporto o al Trattamento di Fine Servizio. Nel quadro FC4 vanno indicati solo i redditi validi ai fini ISEE come i compensi per lavori socialmente utili oppure i premi di produzione ma nulla che riguardi il TFR o il TFS.
Nessun effetto diretto, dunque, sull’ISEE ma ci sarà una conseguenza indiretta. Tra i dati da inserire nella DSU per il calcolo dell’ISEE 2024 c’è la giacenza media (patrimonio mobiliare) del conto corrente al 31 dicembre 2022. Ciò significa che avendo ottenuto il versamento del TFR/TFS in quell’anno la cifra sarà più alta del normale. Questo sì che è una variabile che influisce sul calcolo dell’Indicatore 2024. Di conseguenza è lecito aspettarsi un ISEE maggiore rispetto al solito nell’anno in corso dato che i redditi e il patrimonio di riferimento sono quelli dei 2022.
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