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Lavoro

Si può lavorare mentre si percepisce l’Assegno di Inclusione? La verità è questa

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Assegno di Inclusione e lavoro sono compatibili? I percettori del sussidio possono svolgere un’attività ma ad alcune condizioni per non perdere i soldi.

I cittadini che percepiscono l’Assegno di Inclusione possono lavorare ma dovranno fare attenzione a dei limiti specifici per non vedersi revocare immediatamente il sussidio. Scopriamo le regole da seguire.

Cosa succede se lavoro mentre percepisco l’Assegno di Inclusione? (Informazioneoggi.it)

Dal 26 gennaio sono scattati i primi pagamenti dell’Assegno di Inclusione per coloro che hanno sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale entro il 7 gennaio 2024. Beneficiari del sussidio sono le famiglie con figli a carico, invalidi o over 60 nonché i nuclei che si trovano in condizione di svantaggio sociale. Il fine della nuova misura erede del Reddito di Cittadinanza è l’inserimento lavorativo di chi è ancora in grado di svolgere un’attività oppure l’inserimento sociale dei disabili o di persone avanti con l’età che rischiano l’isolamento.

L’Assegno di Inclusione viene erogato soddisfacendo precisi requisiti reddituali e patrimoniali. Se venissero superati bisognerebbe subito comunicare l’evento e l’INPS dovrebbe valutare se ridurre l’importo del sussidio oppure interromperlo. Ecco perché qualora si trovasse lavoro bisognerebbe fare molta attenzione al reddito aggiuntivo da dichiarare. Facciamo chiarezza.

Leggi anche <<Assegno di inclusione 2024: soluzioni per aumentare subito l’importo>>

Lavoro e Assegno di Inclusione, quando c’è compatibilità

L’AdI viene erogato per diciotto mesi, poi ci sarà uno stop di un mese prima della ripresa dei versamenti per altri dodici mesi. Se durante questo periodo il percettore dovesse trovare lavoro occorrerà verificare i nuovi redditi. L’Assegno sarà cumulabile solo con redditi entro i 3 mila euro all’anno. Questi dovranno essere tempestivamente comunicati all’INPS che garantirà in goni caso i primi due mesi di erogazione.

Se il percettore dovesse iniziare un’attività autonoma o di impresa oppure associarsi ad una cooperativa può richiedere un beneficio aggiuntivo di sei mensilità per un massimo di 3 mila euro. In un Decreto di prossima uscita del Ministero del Lavoro saranno specificati i dettagli di tale possibilità. In caso di contratto di lavoro a tempo determinato con scadenza prima dei sei mesi, invece, la normativa prevede che le erogazioni verranno sospese durante il periodo di attività lavorativa per riprendere alla conclusione del contratto.

Ricordiamo che l’Assegno di Inclusione ha un obbligo fondamentale per i percettori. Questi non potranno rifiutare nemmeno un’offerta di lavoro congrua pena la decadenza del beneficio. Per offerta congrua si intende una proposta per un’occupazione con sede a meno di 80 chilometri dalla propria residenza e con contratto a tempo indeterminato senza limiti di distanza sia a tempo piano che part time con stipendio in linea con l’importo previsto dal CCNL.

Leggi anche <<Assegno di Inclusione, primi problemi tra SMS che non arriva e domande respinte>>

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