Il Reddito d’Inclusione rispetto all’ex RDC presenta delle differenze e i cittadini devono imparare a conoscere meglio questa misura.
Naturalmente si tratta di un aiuto economico per quei nuclei familiari che hanno gravi disagi economici, e altre problematiche che impediscono ai componenti di inserirsi nella società, sia dal punto di vista lavorativo che sociale.
Nonostante le ampie critiche sollevate in merito all’Assegno di Inclusione, da quest’anno è ufficialmente partito e sono già state erogate le prime ricariche. Oltre a questo, ci sono alcune interessanti novità e integrazioni che è bene conoscere.
Chi prende l’Assegno di inclusione può sfruttare contemporaneamente anche altre forme di aiuto economico; la misura è infatti cumulabile con la carta Acquisti da 480 euro e anche con i 350 euro erogati ai componenti del nucleo “occupabili”.
Oltre a questo, però, c’è un’altra opzione che forse molti non conoscono, o perché beneficiano per la prima volta dell’Assegno di inclusione o perché pensano sia profondamente diverso dall’ex RDC.
In realtà, l’Assegno di Inclusione ha in comune col suo “predecessore” il fatto di poter ottenere una congrua somma di denaro in un’unica soluzione, e che a seconda dei casi oggi può arrivare anche a 3 mila euro.
Parliamo del contributo riservato a chi prende l’Assegno di inclusione e apre un’attività in proprio. Infatti l’Assegno non è volto solamente ad assistere economicamente, ma a incentivare a trovare un lavoro come dipendenti o anche come autonomi.
Nel secondo caso, i beneficiari dell’Assegno di inclusione, se avviano un’attività di lavoro autonomo; di impresa individuale; o in una società cooperativa riceveranno un bonus una tantum. Questo bonus viene versato calcolando 6 mesi insieme di Assegno di inclusione (con tetto massimo di 500 euro al mese, dunque di 3 mila euro).
In pratica, se entro 12 mesi di fruizione dell’Assegno di Inclusione il percettore avvia un’attività tra quelle indicate sopra, riceverà quanto resta dell’Assegno che sarebbe stato versato per i 6 mesi rimanenti, tutto insieme.
Per fare un esempio pratico, chi oggi prende 500 euro di Reddito d’Inclusione, e avvia un’attività entro 12 mesi dall’inizio dell’erogazione, riceverà 3 mila euro. Chi ad esempio prende 250 euro di assegno d’inclusione, con le medesime modalità otterrà 1500 euro, in un’unica erogazione.
Naturalmente, una volta che il soggetto avrà avviato l’attività, l’anno successivo dovrà presentare un nuovo ISEE insieme agli altri eventuali componenti del nucleo familiare, ma solo ad allora il ricalcolo potrebbe far perdere eventuali assegni o benefit assegnati.
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