Il pavimento in resina spiccano per resistenza meccanica alle temperature e agli agenti chimici. Scopriamo da che cosa sono formati.
La varietà di pavimentazioni presenti sul mercato è davvero ampia e con soluzioni adatte a tutti i gusti e a tutte le tasche. Oltre a superfici come il marmo o il parquet, troviamo anche i noti pavimenti in resina, ossia una soluzione di qualità che combina l’estetica contemporanea a necessità pratiche ed economiche.
Come vedremo tra poco nel dettaglio, un pavimento in resina è un tipo di superficie che utilizza resine sintetiche come materiale primario, onde creare una superficie dura, liscia e continua. Le resine di solito usate per i pavimenti comprendono le varietà epossidiche, poliuretaniche e metacrilati, o una combinazione di queste.
Ma in concreto com’è composto un pavimento in resina? Ecco cosa sapere per orientarsi nella scelta della superficie ed avere le idee più chiare prima di acquistarne uno.
Le resine sfruttate per realizzare le pavimentazioni sono formate dai cd. leganti e inerti, che possono essere di differente natura e tipologia. Ma che cosa sono esattamente? Ebbene, capirlo non è difficile in quanto:
Proprio il mix di leganti e inerti permette di conseguire una vasta gamma di pavimenti in resina con distinte caratteristiche e aspetti. Come sanno bene i tecnici e coloro che lavorano nell’ambito dell’edilizia, l’utilizzo ad esempio di pigmenti colorati consente di creare pavimenti con una vasta gamma di colori e finiture, mentre l’uso di granuli di quarzo dà luogo ad un prodotto più resistente all’abrasione e con proprietà antiscivolo.
Ciò che spicca è comunque la possibilità di personalizzare i pavimenti in resina, sulla scorta delle peculiarità di ciascun progetto di installazione. A fare ogni volta la differenza sarà il mix di leganti ed inerti, che presentano per loro natura distinte proprietà funzionali ed estetiche.
Le caratteristiche delle resine variano in relazione alla costituzione, e le principali tipologie di queste superfici si distinguono in resina:
Ricapitolando, le resine sono assai resistenti da un punto di vista meccanico, ma anche agli agenti chimici, biologici e alla temperatura. Sono semplici da pulire e igienizzare, si prestano per qualsiasi realizzazione, anche grazie alla loro durabilità del tempo. Chi comprerà un pavimento in resina molto difficilmente resterà deluso.
Oltre a tutte queste caratteristiche, poi, la resina è apprezzata anche in contesti dal design ricercato per la varietà di finiture che si possono ottenere. Infatti, a seconda delle lavorazioni, è possibile avere texture, colori ed effetti decorativi davvero originali: effetto marmo, tinte unite, effetto pietra, ce n’è per soddisfare tutti i gusti.
Detta tipologia di pavimento appare del tutto uniforme, senza fughe o punti di giunzione. Si presenta cioè in forma monolitica, garantendo un bell’impatto alla vista. Come accennato sopra, la resina è altresì un materiale resistente dal punto di vista chimico, assai igienica – proprio perché la superficie è continua e senza fughe – e agevole da pulire. Anche batteri e muffe non rappresentano un pericolo per i pavimenti in resina.
Al contempo, la fase di posa non include particolari difficoltà: i lavori sono agevoli e tutto sommato rapidi, consentendo di posare il pavimento in resina su pavimento esistente, senza alcun lavoro di demolizione (e relativo costo).
Gli utilizzi dei pavimenti in resina sono davvero molteplici. Si va dall’installazione in appartamenti e loft, con open space di design contemporaneo, all’utilizzo in centri commerciali e showroom. Non solo. Il pavimento in resina è una soluzione idonea anche nelle abitazioni caratterizzate di riscaldamento a pavimento e questo perché la resina – per sua natura – favorisce il passaggio del calore. Lo abbiamo ricordato sopra: i pavimenti in resina hanno altresì proprietà impermeabilizzanti, motivo per cui sono frequentemente utilizzati anche in esterni.
Concludendo, tipicamente i pavimenti in resina sono apprezzati per la resistenza, la durabilità, la facilità di pulizia e la capacità di creare superfici continue senza giunture visibili. Ecco perché li troviamo in una pluralità di ambienti assai diversi tra loro e, oltre che in quelli sopra citati, anche in ospedali, cucine di ristoranti, laboratori, garage, uffici, ospedali e laboratori.
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