L’Agenzia delle Entrate può controllare le Dichiarazioni dei Redditi. Quali sono le sanzioni per i contribuenti che sbagliano la compilazione?
Il Fisco può disporre accertamenti sulla Dichiarazione dei Redditi, presentata tramite Modello 730 oppure Modello Redditi Persone Fisiche.
Lo scopo è scovare eventuali errori formali o di tipo materiale, che possono creare problemi sul calcolo della base imponibile o sulle imposte da versare oppure trovare casi di evasione fiscale. Se vengono riscontrate irregolarità, l’Agenzia delle Entrate avverte il contribuente, che potrebbe anche essere costretto a versare un’imposta maggiore.
Per evitare conseguenze spiacevoli, è necessario fare attenzione alle Dichiarazioni dei Redditi presentate, soprattutto se spettano detrazioni e deduzioni.
Ma quali sono gli accertamenti che può compiere l’Agenzia delle Entrate? Scopriamolo.
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Ci sono tre differenti controlli che l’Agenzia delle Entrate può effettuare sulle Dichiarazioni dei Redditi: automatico, formale e di merito.
Il controllo automatico coinvolge tutte le Dichiarazioni presentate e viene compiuto attraverso l’utilizzo di software di ultima generazione, al fine di trovare eventuali discrepanze con le informazioni inserite nell’Anagrafe tributaria.
Nel dettaglio, possono essere individuati errori materiali e di calcolo relativi alla determinazione di imponibili, imposte, contributi e premi oppure all’individuazione delle detrazioni o delle deduzioni spettanti. Si possono, inoltre, correggere gli errori relativi alla compensazione dei crediti di imposta maturati.
Il controllo formale, invece, riguarda solo alcune Dichiarazioni, ossia quelle che vengono selezionate tramite controlli a campione. In tal caso, gli accertamenti vengono effettuati paragonando la Dichiarazione dei Redditi ai documenti giustificativi dei dati specificati.
Se vengono riscontrate delle incongruenze, al contribuente viene richiesta la trasmissione della documentazione comprovante la regolarità delle informazioni dichiarate.
Il controllo di merito, infine, è finalizzato a individuare casi di evasione totale o parziale imputabile al contribuente. Nel dettaglio, si tratta di un accertamento che può essere effettuato anche tramite operazioni di ispezione, acceso, invio di questionari oppure convocazione dell’interessato presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate.
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Ricordiamo, infine, che il nuovo Statuto dei contribuenti contempla una diversa fattispecie di contraddittorio preventivo, per evitare il ricorso a procedure giudiziarie.
In particolare, l’Amministrazione finanziaria, prima dell’adozione del provvedimento definitivo, deve predisporre uno schema di provvedimento, che va notificato al contribuente. Quest’ultimo, poi, ha 60 giorni a disposizione per presentare precisazioni e giustificazioni.
La novità più rilevante consiste nella circostanza che l’Agenzia delle Entrate deve necessariamente valutare le ragioni indicate dal contribuente.
Chi, invece, presenta la Dichiarazione dei Redditi tramite il modello precompilato senza modifiche, non è soggetto ai controlli da parte del Fisco.
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