Le pensioni del mese di marzo avranno un importo inferiore a causa dell’addebito di un’importante imposta. Di quale si tratta?
Sugli assegni pensionistici erogati a marzo graverà l’acconto dell’addizionale comunale.
Per alcuni contribuenti, purtroppo, l’importo da pagare sarà più elevato, perché in alcuni Comuni è previsto un notevole aumento dell’imposta. Nel dettaglio, l’acconto ammonta al 30% dell’addizionale.
Ma quanto inciderà la tassa sugli assegni pensionistici di marzo? Scopriamolo.
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In base alla normativa sulla tassazione delle pensioni, sulla cifra lorda si calcolano sia le ritenute IRPEF sia le addizionali comunali e regionali.
L’IRPEF è trattenuta ogni mese dall’INPS, a seconda del reddito annuo percepito, con la possibilità di conguaglio nel mese di gennaio, per determinare l’importo corretto.
Per l’addizionale regionale, invece, il saldo viene compiuto nell’anno seguente a quello di riferimento, in 11 mensilità, dal mese di gennaio a novembre. Sugli assegni versati all’inizio dell’anno, di conseguenza, viene applicata l’aliquota relativa all’importo del 2023.
Questo principio vale anche per l’addizionale comunale, perché anche in tal caso il saldo è effettuato l’anno seguente, su 11 mensilità, da gennaio a novembre. A differenza dell’addizionale regionale, quella comunale prevede il versamento di un acconto per l’anno in corso, relativo a 9 mensilità, da marzo a novembre.
Sul cedolino della pensione di marzo, dunque, verrà trattenuto l’acconto per il 2024.
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La ritenuta avrà delle conseguenze negative per l’importo della pensione, soprattutto se paragonato a quanto pagato lo scorso anno.
Alcuni Comuni, infatti, hanno annunciato degli incremento dell’addizionale comunale. Ad esempio, il Comune di Napoli e il Comune di Palermo hanno dichiarato che ci sarà un aumento dell’1% nel 2024. A Roma, invece, l’aliquota attuale è pari allo 0,90% (ma potrebbero essere previsti degli aumenti); è, però, stabilita l’esenzione per coloro che hanno redditi fino a 12 mila euro.
Il Comune di Milano applica un’addizionale dello 0,8%, con esenzione fino a 23 mila euro di reddito (ossia per chi percepisce circa 1.769 euro al mese). Dal mese di marzo, ci sarà la prima trattenuta pari allo 0,24%, mentre l’importo rimanente verrà recuperato tramite il saldo del prossimo anno, tra gennaio e novembre.
Per scoprire l’aliquota dell’addizionale di tutti gli altri Comuni d’Italia e comprendere a quanto ammonta la ritenuta sulla pensione, si può consultare l’elenco disponibile sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
In conclusione, a marzo i pensionati percepiranno di meno. Ma niente paura, perché, a partire dal mese di aprile, le prestazioni torneranno a salire per effetto dell’applicazione delle nuove aliquote IRPEF, in particolare per i percettori di assegni di ammontare superiore a 15 mila e inferiore a 50 mila euro.
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