Quali sono le direttive sulla richiesta e l’uso del contrassegno auto per disabili del Comune di Milano? Sul portale ufficiale le informazioni per i cittadini.
Un lettore in possesso di un contrassegno disabile rinnovato dopo cinque anni per la quarta volte domanda come mai per recarsi in un Comune diverso da quello di residenza (Milano) debba fare domanda di autorizzazione di circolazione.
Il contrassegno di disabilità permette alle persone con problemi di deambulazione o non vedenti di accedere ad una mobilità più sostenibile. Consente il parcheggio entro le strisce blu senza pagare, di circolare nelle ZTL, di sostare in zone generalmente vietate. Il fine è facilitare la circolazione tramite autorizzazione rilasciata dal Comune di residenza. Il contrassegno ha durata di cinque anni e poi deve essere rinnovato.
Ad oggi è valido il tagliando blu, un pass per disabili europeo creato per migliorare la mobilità stradale dei soggetti disabili in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Significa che il contrassegno è valido sia sul territorio nazionale (in tutti i Comuni italiani) ma anche negli altri Paesi UE. Tutte le amministrazioni sono state chiamate a sostituire i vecchi tagliandi arancioni con quelli blu una volta passata la normativa e dal 2015 non sono più validi.
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Sul portale del Comune di Milano accediamo alla sezione “Caratteristiche del pass per disabilità e condizioni per il suo utilizzo” per cercare di rispondere al dilemma del lettore. Il Pass, si legge, consente di chiedere l’attivazione di aree di sosta personalizzate se si risiede a Milano, di sostare nelle aree destinate alle persone con disabilità non riservato ad un possessore di specifico contrassegno, di sostare gratuitamente nelle strisce gialle e blu nel Comune di Milano e negli altri Comuni che lo consentono.
Altre agevolazioni sono l’accesso all’Area B e C, nelle corsie riservate e nelle ZTL, ad esenzioni e deroghe per l’Area C e il poter circolare nonostante limitazioni alla circolazione. Secondo la normativa generale il pass e le sue concessioni nella mobilità sono valide anche in Comuni diversi da quello che ha rilasciato il tagliano. Il problema è che il contrassegno è registrato solo nella banca dati del Comune che lo ha emesso.
Ecco da cosa nasce l’esigenza di comunicare i dati del proprio contrassegno quando si intende circolare in Comuni diversi. Le ZTL, ad esempio, hanno le telecamere e si rischia di prendere una multa transitandovi anche se poi verrebbe cancellata. La Suprema Corte, però, ha ribadito che il contrassegno disabili permette di circolare su tutto il territorio nazionale. Sarà il Comune a doversi impegnare per evitare errori.
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