Scopriamo quali sono i giorni previsti dall’INPS per il versamento dell’Assegno di Inclusione ai beneficiari che hanno già sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale.
Avete già sottoscritto il PAD? Se così non fosse meglio sbrigarsi o si ritarderà il momento del primo pagamento dell’Assegno di Inclusione. C’è poco tempo per ricevere i soldi a marzo.
L’Assegno di Inclusione ha sostituito il Reddito di Cittadinanza insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro. Si tratta di misure diverse tra loro, che si rivolgono a beneficiari con determinate caratteristiche ma accumunate da alcuni punti. In primis l’obiettivo dei sussidi. Si cerca di aumentare il numero degli occupati evitando che giovani e meno giovani ancora in salute debbano passare le giornate senza svolgere un’occupazione e senza obiettivi per il futuro. Contemporaneamente si vuole aiutare i cittadini con problematiche sanitarie o sociali per evitare l’emarginazione.
La richiesta dell’AdI si può inoltrare dallo scorso 18 dicembre. Chi ha agito tempestivamente entro il 7 gennaio 2024 avrà già ricevuto il primo versamento sulla nuova Carta di Inclusione (a condizione di aver sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale) eccezionalmente già durante il mese di gennaio. Per le richieste inviate successivamente, invece, occorrerà attendere il mese successivo rispetto a quello di inoltro della domanda.
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Il pagamento da parte dell’INPS dell’Assegno d Inclusione per il mese di febbraio è previsto il giorno 27. I soldi arriveranno a circa 480 mila nuclei familiari che soddisfano i requisiti e hanno già ottenuto il primo versamento a gennaio. Dal 15 marzo, invece, inizieranno i pagamenti per le famiglie che hanno inoltrato domanda di AdI e sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale a febbraio a condizione che superino i controlli preventivi.
Le date di cui tener conto ogni mese, dunque, sono le stesse previste dal vecchio Reddito di Cittadinanza. Il giorno 15 per i primi versamenti e il giorno 27 per i successivi. L’importo medio erogato in queste prime tranche è di 620 euro come riferito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Già a gennaio le domande arrivate hanno toccato quota 779,302 ma l’INPS ha escluso tante famiglie una volta verificati i requisiti.
Il motivo dell’esito negativo è da riscontrarsi principalmente nella compilazione difforme dell Dichiarazione Sostitutiva Unica, per superamento delle soglie reddituali o patrimoniali o per l’omessa dichiarazione lavorativa. Ora occorrerà prestare attenzione anche l’ISEE. L’INPS richiede ormai quello in corso di validità ossia l’ISEE 2024 relativo al 2022.
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