Le lavoratrici che intendono richiedere il pensionamento con Opzione Donna devono inoltrare domanda in pochi giorni, prima della fine di febbraio.
Nel 2024 è possibile andare in pensione con Opzione Donna dopo la proroga della misura prevista dalla Legge di Bilancio. Le lavoratrici del comparto scuola non hanno molto tempo per procedere con la richiesta.
Opzione Donna è una delle tre forme di pensionamento prorogate dal Governo Meloni con la Legge di Bilancio 2024. Insieme all’Ape Sociale e a Quota 103 continuerà ad essere attiva durante l’anno in corso ma con un piccolo cambiamento con riferimento al requisito anagrafico. La pensione sarà accessibile a 61 anni di età se non si hanno figli, 60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli. Rimane il requisito contributivo di 35 anni nonché il sistema di calcolo contributivo indipendentemente dall’anno in cui si sono iniziati a versare i contributi.
Le dipendenti del comparto scuola dovranno inoltrare domanda di pensionamento entro il 28 febbraio 2024 volendo lasciare il mondo del lavoro a partire dal 1° settembre 2024 con Opzione Donna. Docenti e personale ATA, dunque, hanno pochissimi giorni di tempo per inviare istanza online per la cessazione dal servizio. La richiesta dovrà essere presentata al MIUR.
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Le lavoratrici del comparto scuola possono inviare richiesta di pensionamento con Opzione Donna entro il 28 febbraio. Poi l’INPS dovrà verificare il possesso dei requisiti della lavoratrice richiedente e la certificazione arriverà in primavera se l’esito dell’istanza sarà positivo. A fine agosto, poi, si potrà lasciare il servizio e da settembre ricevere il primo rateo pensionistico a condizione che si sia rispettata la finestra di decorrenza che è di dodici mesi dalla maturazione del requisito anagrafico e contributivo.
Significa che il primo pagamento della pensione potrebbe non arrivare a settembre ma successivamente. Compiendo gli anni a maggio, ad esempio, bisognerà attendere maggio 2025 per ricevere il primo assegno. Ricordiamo, poi, che per accedere ad Opzione Donna occorrerà rientrare in una delle categorie ammesse ossia caregiver da almeno sei mesi, invalide dal 74% in su oppure (non è il caso per le lavoratrici del comparto scuola) disoccupate/impiegate in aziende in stato di crisi.
Inoltre si dovrà accettare – oltre la lunga finestra di decorrenza – anche il sistema di calcolo contributivo che taglierà l’assegno di un importo variabile tra il 10 e il 30% in base agli anni di contributi “persi” versati prima del 1996. La decisione finale è personale, ciò che conta è inoltrare domanda entro il 28 febbraio se si intende approfittare nel 2024 di Opzione Donna.
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