Quali familiari si possono considerare a carico per avere diritto alle detrazioni fiscali? Ci sono altre condizioni da rispettare per ottenere l’agevolazione?
Le detrazioni per familiari a carico rappresentano somme che si sottraggono dall’imposta lorda determinando quella netta. Nel conteggio ha rilevanza la composizione del nucleo familiare nonché il reddito totale del lavoratore.
Per determinare l’imposta sul reddito delle persone fisiche lo Stato riconoscere la lavoratore la possibilità di detrarre alcune somme dal valore dell’imposta lorda. Tra queste le detrazioni per familiari a carico che incidono direttamente sulla busta paga del dipendente. Per poter calcolare l’importo della detrazione bisognerà comunicare la situazione reddituale e familiare al datore di lavoro.
Sono considerati familiari a carico dal punto di vista fiscale il coniuge non legalmente o effettivamente separato, il coniuge separato o divorziato se convivente o percettore di assegni alimentari volontari, i figli e altri familiari conviventi o con assegno alimentare. Per essere considerati a carico, però, tutti i familiari dovranno rispettare determinati limiti reddituali personali.
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I familiari sono a carico se hanno un reddito entro i 2.840,51 euro con riferimento a tutto il periodo di imposta. Solo se under 24 allora il limite sale a 4 mila euro. I redditi sono quelli che concorrono alla formazione del reddito complessivo. Parliamo di redditi da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, da impresa, che derivano da terreni e fabbricati.
Sono esclusi i redditi esenti o assoggettati ad imposta sostitutiva, assoggettati a ritenuta a titolo di imposta o a tassazione separata. Anche i redditi derivanti da attività in regime forfettario rientrano nel calcolo dei limiti da non superare per essere considerati a carico. Rilevante è anche il reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, incluse le pertinenze (se non risulta soggetta ad IMU) e il 50% del reddito della casa in affitto assoggettata ad IMU che si trova nello stesso Comune dell’abitazione principale.
Tra i redditi esenti, invece, segnaliamo le borse di studio, i corsi di specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, le borse di dottorato nonché gli assegni di ricerca assegnati dalle Università ed enti pubblici, le borse di studio alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, le pensioni di invalidità civile, le indennità di accompagnamento e l’assegno di maternità.
Concludiamo con una precisazione sul riferimento al periodo d’imposta e al superamento del limite di 2.840,51 euro o 4 mila euro. Non importa se per una parte dell’anno non si siano percepiti redditi, oltrepassando la soglia anche solo per il pagamento di uno o due mesi di stipendio, ad esempio, non si sarà più considerati a carico.
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