Chi ha un invalidità al 74% può scegliere di andare in pensione anticipata. Occhio ai contributi e ai requisiti che servono.
Anche nel 2024 la pensione di vecchiaia spetta al compimento dei 67 anni e dopo aver maturato almeno 20 anni di contribuzione.
Tuttavia, ci sono alcune categorie di lavoratori che possono richiedere il pensionamento anticipato perché sono in possesso di specifici requisiti o condizioni, come una percentuale di invalidità al 74%. Anzi, in questo caso, sono almeno due le possibili misure; scopriamole insieme.
Un Lettore ci invia una email: “Buongiorno. L’ASL mi hanno riconosciuto una invalidità al 74% e per questo mi hanno rilasciato l’apposito certificato medico. Volevo sapere quale pensione posso chiedere tenendo conto del grado di disabilità. Grazie.”.
Chi ha una invalidità almeno al 74%, come il Lettore, nel 2024 può rientrare in due misure di pensionamento anticipato. Anzi, una delle due si applica perfettamente proprio agli invalidi civili e permette al lavoratore di uscire dal mondo del lavoro molti anni prima rispetto al previsto.
Inoltre, il 74% di invalidità è la percentuale minima con cui i lavoratori disabili possono richiedere sia dell’APE Sociale sia di Quota 41 per precoci. Però, i requisiti per accedere sono molto diversi tra loro.
Infatti, Quota 41 precoci ha solo i requisiti contributivi e non esistono limiti di età, ma 35 anni di contributi dovranno essere conteggiati senza calcolare quelli figurativi da indennità per malattia oppure per disoccupazione. Inoltre, almeno un anno di contributi deve essere maturato prima del compimento dei 19 anni, anche in maniera non continua. È proprio quest’ultimo elemento a rendere questa misura “precoce”.
L’APE Sociale, invece, oltre al requisito dei contributi deve tenere conto anche il requisito anagrafico. Quindi, un lavoratore con invalidità al 74% può accedere a questa misura se ha:
Il termine per presentare la domanda è il 31 marzo 2024 e quindi se il Lettore matura i requisiti entro l’anno deve procedere entro questo termine. In realtà, il termine non è tassativo ma ci saranno anche altre possibilità per poter inviare la domanda. Tuttavia, non è detto che potrà essere accolta poiché i fondi disponibili sono limitati.
Ricordiamo che APE Sociale non è un trattamento pensionistico vero e proprio ma una “pensione ponte”, quindi temporanea. Infatti, al raggiungimento dei requisiti la pensione di vecchiaia sostituirà l’assegno temporaneo.
Poi, rispetto a Quota 41 precoci, bisogna anche precisare che APE Sociale non ha alcuni trattamenti e presenta alcuni limiti. Per esempio, la pensione Quota 41 ha la tredicesima, le maggiorazioni e aggiorna l’importo ogni anno in base al tasso di inflazione, prevede l’Assegno per il nucleo familiare e l’assegno di reversibilità. Al contrario, l’APE Sociale non ha tutte queste cose.
Infine, chi va in pensione con l’APE Sociale non può lavorare ma potrà svolgere solo piccoli lavori autonomi occasionali fino al limite di 5mila euro. Invece, con Quota 41 precoci il divieto di arrotondare la pensione non esiste.
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