Buone notizie per chi possiede una caldaia a pellet perché potrà beneficiare di bonus fiscali e contributi. Ecco i dettagli.
La caldaia a pellet è un sistema di riscaldamento che utilizza scarti di legno non trattato per riscaldare l’acqua dei termosifoni in pochi minuti. In realtà, può anche sostituire l’intero impianto di riscaldamento.
Tra i più comuni combustibili, il pellet è quello più economico e conveniente. È vero non sono economiche ma rappresentano un ottimo investimento in termini di efficienza energetica, protezione dell’ambiente e di riduzione sui costi del riscaldamento domestico.
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Nel 2024 per le caldaie a pellet sono previsti dei bonus che riguardano sia detrazioni fiscali sia la possibilità di ottenere un contributo in denaro. In quest’ultimo caso, si tratta del cosiddetto “conto termico”.
La detrazione fiscale permette all’acquirente di risparmiare sulle tasse da pagare al momento dell’acquisto della caldaia a pellet. L’aliquota dipende dalla tipologia di bonus scelto tra bonus casa, Ecobonus oppure bonus mobili (perché è considerato come un elettrodomestico). Tuttavia, i bonus non sono cumulabili tra loro e quindi al momento dell’acquisto bisogna sceglie l’incentivo che meglio si adatta alle proprie necessità.
Però, il cliente prima deve pagare la fattura e poi potrà usufruire dello sconto in base al bonus scelto. Per esempio, se la spesa è pari a 2mila euro e il bonus prevede una aliquota del 50%, il cliente ha diritto a 1.000 euro che saranno detratte dalle tasse nel seguente modo: 100 euro all’anno per 10 anni.
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Il governo ha previsto anche un incentivo per favorire l’efficienza energetica tanto negli edifici residenziali quanto in quelli commerciali. Si tratta del conto termico che ha lo scopo di ridurre i costi in bolletta e promuove la sostenibilità ambientale.
Il Gestore dei servizi energetici (GSE) erogherà il contributo del conto termico a tutti coloro che decidono di sostituire i vecchi impianti di riscaldamento con caldaie a pellet oppure termocamini. Sarà proprio a GSE che andrà inviata la domanda in modalità telematica utilizzando i moduli che si trovano sul sito aziendale.
Possono richiedere il contributo i privati, i condomini, le imprese e le pubbliche amministrazioni. Tuttavia, per ottenerlo è necessario che il nuovo impianto abbia una potenza non superiore al 10% di quella che era già presente nel vecchio. Il contributo coprirà fino al 65% della spesa per l’acquisto dell’impianto.
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