Conto corrente cointestato che contiene azioni ed ETF intestati solo a uno dei titolari. Cosa succede in caso di decesso?
Capita spesso che una coppia apra un conto corrente cointestato bancario e all’interno ci sia anche un deposito titoli.
Si tratta di un conto collegato al conto corrente (infatti deve avere gli stessi intestatari) sul quale transitano le somme che il cliente decide di impiegare in strumenti finanziari. In pratica, si tratta di un conto che è utilizzato solo per gli investimenti e come tale sono custoditi i titoli detenuti dal cliente.
Qualora, nel deposito titoli siano presenti anche ETF e azioni intestati solo a un titolare cosa succede in caso di decesso?
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Il conto corrente cointestato è un rapporto bancario che ha come “proprietario” non uno ma due (o più) intestatari condividendone l’utilizzo.
Due sono le forme di un conto cointestato che si differenziano dal potere legato alla firma, ovvero disgiunta e congiunta. La prima è più semplice da utilizzare perché ogni correntista può effettuare le operazioni in piena autonomia e senza autorizzazione degli altri cointestatari. La seconda è il contrario; infatti, per le varie operazioni è necessaria la firma di tutti gli intestatari.
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Avere un conto cointestato (o un deposito titoli) non significa che le somme o i titoli depositati sono di proprietà di tutti gli intestatari. Per esempio, nel caso di un conto corrente cointestato tra due coniugi la Cassazione ha chiarito che se il saldo deriva dal versamento di somme effettuate da uno solo dei correntisti, l’altro non può avanzare dei diritti sul conto. Due le sentenze in merito: la numero 29324/2021 e la numero 1535/2023.
Lo stesso concetto vale per le azioni o gli ETF intestati a un solo correntista e quindi di sua proprietà, anche se depositati sul conto corrente cointestato. Cosa succede a questi titoli in caso di decesso del titolare dipende da varie situazioni, come la presenza o meno di un testamento oppure il regime patrimoniale tra i coniugi.
Invece, riguardo al conto corrente cointestato si può affermare che in caso di decesso il 50% del conto è proprietà del coniuge superstite, mentre il restante 50% (ovvero la quota del coniuge deceduto) andrà in successione, ovvero in presenza di figli divisa in parti uguali. Comunque tutto dipende anche dalla presenza o meno del testamento.
Infine, si precisa che in caso di decesso di un coniuge titolare del conto corrente, le banche bloccano il conto corrente cointestato fino a quando gli eredi non forniscono la dichiarazione di successione.
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