Le 10 città italiane più inquinate nell’ultimo report di Legambiente 2024. Nel podio qualche sorpresa ma a spiccare è il Nord Italia, con molti centri che mostrano una qualità dell’aria al di sotto degli standard raccomandati dalla UE.
La qualità della vita in città dipende, anche e soprattutto, dalla qualità dell’aria e dal tasso di inquinamento periodicamente registrato. Non soltanto dunque il livello di servizi garantiti alla cittadinanza, come trasporti pubblici, prestazioni sanitarie oppure uffici pubblici e postali, ma in primis ciò che si respira ogni volta che si percorrono le vie cittadine, rappresenta un indice importante per stabilire quanto sia effettivamente salutare vivere in aree urbane.
L’Italia è un paese con territori molto inquinati, per via di una industrializzazione spinta che, se da un lato ha portato posti di lavoro, dall’altro ha danneggiato l’ambiente, talvolta in modo notevole. Di seguito, faremo chiarezza a riguardo indicandoti quali sono le 10 città più inquinate d’Italia.
Perciò se hai in mente di trasferirti altrove o, semplicemente, se vuoi saperne di più sulla distribuzione di smog e particelle dannose nell’aria, prosegui nella lettura: scoprirai dove l’inquinamento è maggiormente diffuso.
Secondo gli ultimi dati pubblicati da Legambiente, e contenuti nel documento ‘Mal’Aria di città 2024’, ben 18 città del nostro paese sforano i livelli di guardia per ciò che attiene allo smog. Con quest’ultimo termine si intende una forma di inquinamento atmosferico, caratterizzata dalla presenza di alte concentrazioni di sostanze nell’aria, dannose sia per l’uomo che per l’ambiente.
In particolare, lo smog da particolato rappresenta una minaccia seria per la salute di chi vive in città.
Come appena accennato, 18 città sulle 98 monitorate (capoluoghi di provincia) hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 -35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo, indica l’analisi Legambiente.
Per chiarezza ricordiamo che con la sigla ‘PM10’ si intende il particolato che ha una dimensione uguale o inferiore a 10 micron (micrometro). Esse sono le cd. polveri sottili (o pulviscolo), ossia quell’insieme di particelle microscopiche, solide e liquide, di varia natura e composizione chimica, che si trovano in sospensione nell’aria. Dette particelle sono pericolose perché, di fatto, si trovano nell’ossigeno che respiriamo.
Il report di Legambiente ha analizzato i dati dello scorso anno dei capoluoghi di provincia, non osservando soltanto i livelli delle polveri sottili, ma altresì il dato del biossido di azoto (NO2).
Come sanno bene gli esperti che hanno redatto il citato report, le maggiori fonti di smog comprendono in special modo:
Quanto indicato nel documento di Legambiente, peraltro, si combina con la ricerca condotta da European data journalism network (Edjnet), sotto la direzione di Detusche Welle. Pubblicato su internet, lo studio rivela che le zone più inquinate si trovano nell’Europa centrale e in alcune metropoli. Ma soprattutto è la pianura padana a registrare i valori più alti di inquinamento, ma anche uno dei più repentini peggioramenti degli ultimi anni.
Gli standard raccomandati dall’UE sono lontani in non pochi centri urbani del paese. Secondo il report ‘Mal’Aria di città 2024’, in testa alla classifica delle città con più alto numero di giorni di sforamento di PM10 c’è Frosinone.
La città laziale, infatti, per ben 70 giorni ha superato i livelli di guardia dell’appena citato PM, un acronico legato al termine inglese “Particulate Matter” (materiale particolato). Di fatto il doppio dei giorni ammessi e che farebbero stare relativamente tranquilli, sul piano dell’inquinamento atmosferico.
Al secondo posto della classifica delle città più inquinate d’Italia vi è una delle più grandi e industrializzate località italiane, ossia Torino – 66 giorni di sforamento di PM10. mentre al terzo posto potrebbe almeno in parte stupire la presenza di Treviso – 63 giorni di sforamento di PM10.
Altri centri, più o meno grandi, confermano che è il Nord Italia l’area in cui il tasso di inquinamento da polveri sottili è più elevato. Nella classifica del report di Legambiente troviamo infatti Mantova al quarto posto, con Padova e Venezia ad occupare in condivisione il primo gradino fuori dal podio di questa speciale classifica. Per questi centri abbiamo infatti 62 giorni di sforamento.
A seguire tre città venete, Rovigo, Verona, e Vicenza che superano i 50 giorni. Al decimo posto la maggiore città del Nord Italia, ossia Milano che – nel report Legambiente sulle città più inquinate d’Italia – registra 49 giorni di sforamento limiti nel corso del 2023.
Legambiente tiene a precisare che i giorni di superamento del PM10 sono considerati dei momenti di “picco”, vale a dire delle fasi acute di inquinamento che servono come segnale di avvertimento per le amministrazioni, per prendere provvedimenti urgenti e immediati a tutela della salute della popolazione locale. Ricordiamo anche i dati sull’alto numero di morti nella pianura padana, per ragioni legate all’inquinamento.
Ricapitoliamo per punti elenco le città più inquinate d’Italia, secondo il report Legambiente.
Si tratta dei capoluoghi di provincia che hanno oltrepassato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili (PM10) alla data del 31 dicembre 2013. Ecco i numeri:
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