Andare in pensione diventa sempre più difficile anche in anticipo. Ecco cosa succederà a partire dal 2027.
Ormai è chiaro per il 2024 non ci sarà nessuna riforma delle pensioni. Tuttavia, nella nuova legge di Bilancio tra le misure dedicate alla previdenza sociale ci sono alcune novità.
Novità che riguardano non solo le misure prorogate con requisiti più restrittivi (APE Sociale, Quota 103 e Opzione Donna) ma anche la stessa pensione di vecchiaia per i lavoratori che si trovano nel sistema contributivo. Questi potranno lasciare il mondo del lavoro al compimento dei 67 anni di età anagrafica e raggiunti almeno 20 anni di contributi, purché l’importo dell’assegno sia almeno pari all’assegno sociale, cioè di 534,41 euro mensili.
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Novità anche per la pensione anticipata, la misura che una volta si chiamava pensione di anzianità. Per evitare il ritorno della legge Fornero il governo ha reso più severe le regole per l’accesso a questa misura.
La maggiore criticità riguarda l’adeguamento con le speranze di vita che regola i requisiti per accedere alla pensione. Secondo la legge Fornero l’adeguamento avviene ogni due anni e riguarda o il requisito dell’età anagrafica o il requisito contributivo. Tuttavia, negli ultimi anni ad aumentare è sempre stato il primo requisito.
Non si capisce come mai gli addetti al lavoro “non avevano notato” che nella legge di Bilancio era prevista questa norma: dal 1° gennaio 2024 anche i requisiti contributivi utili per la pensione anticipata dovranno adeguarsi alla speranza di vita.
Per fortuna a rendere nota questa norma è la circolare INPS numero 49 del 13 marzo.
Oggi l’accesso alla pensione anticipata avviene a 64 anni di età (prima era fissata a 63 anni ma l’età è salita per l’adeguamento alla speranza di vita), purché i lavoratori abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996. Oltre all’età sono richiesti anche almeno 20 anni di contributi maturati.
Ma non è finita qui. Infatti, a questi requisiti si deve aggiungere anche il requisito economico che prevede che l’assegno minimo sia pari a 3 volte (nel 2023 era 2,8 volte) a quello dell’assegno sociale. Per le lavoratrici con un figlio l’assegno è pari a 2,8 e per quelle con 2 o più figli è pari a 2,6 volte l’assegno sociale.
Tuttavia, il requisito anagrafico sarà modificato nel 2027 quando ci sarà il prossimo adeguamento poiché per il biennio 2025/2026 l’ISTAT non ha rilevato variazioni significative.
Ma come detto, non cambierà solo quello anagrafico ma anche quello contributivo. In pratica, per il pensionamento anticipato serviranno 64 anni e 2 mesi e 20 anni e 2 mesi oppure 3 mesi qualora l’adeguamento sulla speranza di vita fosse più rilevante.
Inoltre cambierà anche l’importo economico che, come visto, si basa sull’assegno sociale (ex pensione sociale): importo è rivalutato annualmente in base all’inflazione.
In conclusione, andare in pensione anticipata o meno sarà più difficile perché bisognerà essere più vecchi, aver lavorato più anni e guadagnato di più. Se la situazione è grave oggi, sicuramente non migliorerà “domani”.
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