L’Assegno di inclusione potrebbe essere può alto se i beneficiari rientrano anche in quest’altra misura. Ecco i dettagli.
Da gennaio 2024 il reddito di cittadinanza è stato messo in soffitta sostituito da due diverse misure ma nello stesso tempo complementari. La prima è il Supporto alla formazione e al lavoro (SFL) destinata alle famiglie composte da soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni di età. Si tratta di quelli definiti ‘attivabili e occupabili’.
La seconda misura, invece, è l’Assegno di inclusione (ADI) destinata a categorie di beneficiari ben definite, ovvero individui oltre i 60 anni, minori di 18 anni e persone con disabilità. Molti beneficiari che in precedenza avevano ottenuto il reddito di cittadinanza, ora notano che l’importo dell’Assegno di inclusione è più basso. Scopriamo qual è il motivo.
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Prima di tutto è bene precisare che l’Assegno di inclusione non sostituisce nettamente il reddito di cittadinanza, perché è destinato ad altri beneficiari.
Infatti, più nel dettaglio l’ADI è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli. Si rivolge ai nuclei familiari che hanno al loro interno almeno un:
Di solito, le famiglie ricevono un Assegno di inclusione più basso rispetto a quello del reddito di cittadinanza ma, come anticipato, dipende anche dalla formazione del nucleo familiare.
Ecco un esempio pratico. Supponiamo di avere una famiglia senza redditi composta di 3 persone: due adulti (età compresa 18/59 anni) che non lavorano ma attivabili e occupabili e un minore di 10 anni. Ricevono un assegno di 500 euro, mentre fino a dicembre 2023, quindi con il reddito di cittadinanza l’importo era di 800 euro.
In pratica, l’Assegno di inclusione è così basso perché il nucleo familiare non rientra nella categoria dei beneficiari. O, almeno, non tutti e tre i componenti. Questo perché i due adulti non sono destinati all’ADI ma sono considerati in grado di lavorare.
Possono fare la domanda per ottenerlo perché soddisfano un requisito soltanto su tre: la presenza del figlio di 10 anni. Di conseguenza il calcolo del sussidio considera solo il minore, seguendo la scala di equivalenza.
Insomma, i conteggi sono diversi: infatti con il reddito di cittadinanza tutto il nucleo familiare rientrava nella misura.
Un modo per incrementare l’Assegno di inclusione (oltre a richiedere anche l’Assegno Unico) e partecipare al Supporto formazione e lavoro che offre la possibilità di ricevere 350 euro al mese per 12 mesi.
La condizione è che entrambi gli adulti devono frequentare corsi di formazione o proposte di lavoro promosse dai Centri per l’impiego. In pratica, i due adulti con SFL percepirebbero 350 euro ciascuno; aggiungendo l’Assegno di inclusione di 500 euro percepirebbero in totale 1.200 euro al mese.
Tuttavia, dopo 12 mesi, la famiglia avrebbe diritto solo all’Assegno di inclusione di 500 euro: questo perché il beneficio dura 18 mesi, prorogabili di altri 12.
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