Le città meno sicure d’Italia sono sia di grandi dimensioni, che realtà provinciali o turistiche. La classifica su qualità della vita e indice di pericolosità.
Quando si sceglie una nuova località dove vivere, per motivi di studio, lavoro o affettivi, bisognerebbe sempre considerare il grado di sicurezza. Non soltanto quella percepita in un’uscita serale o notturna, dunque, ma anche e soprattutto quella determinata dai dati oggettivi dei reati commessi e segnalati dalla cittadinanza.
Proprio per questo annualmente il noto quotidiano economico Il Sole 24 Ore redige la classifica delle città con più reati in Italia, quelle dunque dove è maggiormente alto il rischio di subire uno scippo, un furto in abitazione o una qualche aggressione.
Vediamo chi è in testa, chi sono le città a occupare le prime posizioni e quali invece completano la top 10 italiana. I numeri.
A seguire in elenco le prime dieci città italiane per indice di pericolosità, rappresentato dal rapporto tra numero di denunce ogni 100mila abitanti. Come accennato si tratta dei risultati dell’indagine del Sole 24 Ore:
Nelle prime dieci sono presenti sia grandi città che piccole località, a testimonianza del fatto che il problema criminalità è esteso sia nei maggiori centri urbani che nelle realtà provinciali. Ecco perché in molti si chiedono come proteggere i balconi di casa.
Rimarchiamo altresì che la lista delle città più pericolose d’Italia è stata realizzata dal Sole 24 Ore, attraverso i dati statistici che provengono dal Dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, in merito ai reati per i quali è stata sporta denuncia nel 2022.
In testa tra i centri urbani dove si commettono più reati in Italia, Milano soffre dunque di un pesante handicap alla qualità della vita. E a stabilirlo è, come detto, l’annuale studio del Sole 24 Ore che fa il punto sull’indice della criminalità e i reati maggiormente diffusi a livello locale.
Nella città lombarda sono state moltissime le denunce per una pluralità di illeciti, legati alla criminalità organizzata o commessi da singoli individui, come furti – commessi anche da ladri acrobati – rapine, scippi e violenze sessuali.
Le segnalazioni alle forze dell’ordine rappresentano il criterio guida, applicato dal noto quotidiano per redigere la classifica delle città più pericolose: Milano svetta con ben 6.991,3 denunce ogni 100mila abitanti nel 2022, indicando un dato piuttosto preoccupante e rapportato alla popolazione residente.
Spicca tra gli altri il dato delle rapine in pubblica via, visto che sono tornate ai livelli di una quindicina di anni fa, con oltre 2.700 episodi denunciati in dodici mesi.
Sono numeri che gettano inquietudine sul livello effettivo della sicurezza delle maggiori città italiane, se pensiamo che gli eventi di criminalità predatoria erano in calo da oltre un decennio – cioè già prima del crollo legato al periodo delle restrizioni per pandemia.
Una città turistica per antonomasia, come Rimini, si trova in vetta della classifica delle città con più reati in Italia. 6.246 le denunce ogni 100mila abitanti. Qui troviamo in particolare segnalazioni per reati di danneggiamento, furti, truffe e crimini informatici. Perciò non sono stati presi di mira soltanto ignari turisti e villeggianti, ma anche abitanti della città. Ecco perché qui più di altre città è raccomandabile installare impianti di videosorveglianza wifi.
Roma per la prima volta sale molto in alto in questa graduatoria, andando a occupare il terzo posto. Un’altra metropoli italiana, dunque, costituisce terreno fertile per una pluralità di iniziative malavitose, visto che le denunce sono state più di 231mila nel 2022, per un numero pari a 5.485 ogni 100mila abitanti.
In particolare colpisce e preoccupa il dato numerico dei furti con destrezza, ossia dei reati predatori – a quota 26mila circa nel 2022. Un numero enorme e che non si vedeva nella Capitale da almeno un decennio. Ma d’altronde gli abili ladri, che circolano per le vie cittadine, trovano negli innumerevoli turisti delle facili prede, a cui sottrarre borse e portafogli.
Concludendo, ben si comprendono le iniziative degli amministratori locali, volte a istituire efficaci sistemi di videosorveglianza, una più potente e ramificata rete di illuminazione pubblica, come pure il recupero di quartieri a rischio e aree disagiate. A Roma, in particolare, è stato programmato il potenziamento del corpo dei vigili urbani.
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