Non c’è tregua per i portafogli degli italiani, almeno per quanto riguarda le bollette. Dal 1 aprile dovremo dire addio ai pochi bonus in essere.
Il Governo ha preso questa decisione nonostante sia chiaro che i prezzi non sono mai scesi del tutto e che anzi nuovi aumenti potrebbero arrivare a breve.
Famiglie e imprese, dunque, si troveranno a dover pagare ancora di più l’elettricità, e non dimentichiamoci che sono già molte le “vittime” innescate in primis dalla fine del mercato tutelato e poi anche per la cancellazione dell’Iva agevolata sul gas, che ha fatto schizzare le bollette proprio in pieno inverno.
Accadrà il 1 aprile e non si tratta di uno scherzo purtroppo. A partire da questa data il bonus sociale sulle bollette dell’elettricità perderà definitivamente il contributo straordinario.
Il contributo straordinario venne attivato dal Governo per aiutare temporaneamente le famiglie durante la pandemia da Covid, ma non è che passata l’emergenza sanitaria le persone hanno ricevuto bollette più basse, anzi: per via dei conflitti in essere e per via di speculazioni varie, l’elettricità adesso costa tantissimo e i cittadini avrebbero comunque bisogno di aiuti.
Invece dal primo aprile il contributo straordinario sparisce, anche se il bonus sociale rimane attivo. Dunque cosa cambia per le tasche dei cittadini?
La parte più “consistente” del bonus sociale rimarrà attiva e sarà ARERA che ne stabilità l’entità, come ha sempre fatto. Il bonus sociale è automatico in bolletta e viene concesso ai nuclei familiari con ISEE basso e/o altre condizioni per cui viene calcolato il benefit.
Non c’è da stare tranquilli, però, perché il bonus sociale potrebbe sparire alla fine del 2024. Nel frattempo, secondo i nuovi dati calcolati da ARERA, il bonus sarà tra gli 11,7 euro al mese fino ad arrivare a 15 euro se il nucleo familiare è di tre o quattro persone, e a 16 euro se si superano i quattro componenti della famiglia. Inoltre il bonus sarà erogato solamente ai nuclei familiari che hanno un ISEE pari o inferiore ai 9533 euro.
Questa ulteriore mazzata non ci voleva, perché gli italiani continuano a pagare per politiche errate, per scelte che invece di essere volte alla crescita e al benessere del popolo mirano a raggiungere obiettivi sconclusionati e folli, come ad esempio fornire sempre più armi all’Ucraina, acquistare carri armati e “salvare la natura” costringendo tutti a comprare i pannelli solari.
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