Non ci sono buone notizie per chi ha sfruttato i bonus casa, perché dal 4 aprile cambiano le regole. Alcuni potrebbero cadere in rovina.
L’idea iniziale dei vari bonus e superbonus sembrava vincente: grazie agli incentivi tutti avrebbero potuto ristrutturare la casa, migliorarla dal punto di vista dell’efficienza energetica, e risparmiare.
Poi è accaduto l’impensabile: ad un certo punto le banche e Poste italiane si sono rifiutate di continuare ad accettare la cessione del credito, di fatto costringendo chi aveva chiesto il bonus di ottenere l’agevolazione prevista solamente sotto forma di sgravio fiscale in dichiarazione dei redditi.
E adesso? Adesso la situazione si complica ancora di più, soprattutto in vista della scadenza del 4 aprile sulla comunicazione della cessione del credito.
Il 4 aprile prossimo, data molto vicina, rappresenterà per molti contribuenti un ulteriore problema, soprattutto se stavano ancora cercando qualche realtà disposta alla cessione del credito. Questo perché appunto dal 4 aprile non sarà più possibile comunicare la cessione sui bonus casa.
L’alternativa rimasta a chi ha usufruito dei bonus è quella di ovviare con lo sgravio fiscale in dichiarazione dei redditi, ma c’è un “ma”.
Chi non ha redditi alti, e non possiede un importo di Irpef sufficiente ad assorbire il rimborso annuale spettante, rischia di perdere la detrazione. Siamo di fronte a un paradosso, poiché i bonus casa erano stati pensati proprio per chi ha redditi bassi e invece adesso sono gli incapienti a pagare il prezzo del caos innescato dal Governo e dalle Banche, nonché da Poste Italiane.
La cessione del credito, infatti, nasceva proprio per aiutare i cittadini a investire nei propri immobili, perché consentiva la “possibilità di trasmettere il diritto di ottenere la detrazione fiscale a imprese, banche o assicurazioni, in cambio di uno sconto immediato sulle fatture d’acquisto” oppure di liquidità immediata se l’interlocutore era una banca.
Nonostante gli appelli dei cittadini a risolvere questo problema tecnico, al momento non si sa se verranno attuate delle soluzioni. Dal 4 aprile, dunque, chi non è riuscito a cedere il credito e soprattutto se esente da Irpef o se ha redditi bassi perderà la detrazione. Perché condizione per usufruirne è appunto che la cifra spettante di detrazione non sia superiore alle imposte dovute dal contribuente.
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