Negli allevamenti di mucche da latte è allerta massima, perché di recente alcuni capi di bestiame si sono ammalati, tanto da fare un latte imbevibile.
Continua la preoccupazione degli esperti circa le malattie che possono colpire gli animali da allevamento e che di conseguenza minano la salute umana.
Di recente, oltre ai casi di influenza suina, si sta verificando qualcosa che non era mai capitato prima, e forse è solo l’inizio di esiti più gravi.
Cosa sta succedendo alle mucche da latte, perché il loro latte è “imbevibile” e cosa c’entra l’influenza aviaria
L’allarme arriva dall’America, ma presto potrebbe accadere anche in Europa e nel resto del mondo. In alcuni allevamenti di mucche da latte si sono scoperti capi di bestiame infetti, hanno sintomi simil-influenzali, ma la cosa più preoccupante è che stanno producendo un latte “scolorito”.
Secondo funzionari federali e statali, campioni di latte e tamponi nasali prelevati da bovini malati in almeno quattro allevamenti sono risultati positivi all’influenza aviaria
Sono le dichiarazioni riportate anche dal Washington Post, che illustra la situazione attuale di due allevamenti del Texas e due del Kansas. Dalle prime indagini è emerso che molto probabilmente le infezioni delle mucche sono dovute al passaggio degli uccelli migratori, che in questo periodo si stanno muovendo massicciamente.
Inoltre già alcuni giorni prima degli allevatori avevano denunciato il ritrovamento di uccelli morti nelle loro fattorie ed era emersa anche un’infezione da Aviaria a danno di una capra.
La preoccupazione è che l’influenza aviaria stia sempre di più mutando per arrivare alla fine a contagiare anche l’uomo, ipotesi già paventata da diversi scienziati. Il problema attuale, però, riguarda anche il latte destinato al consumo umano.
Il timore è che si tratti di un prodotto non salutare, anche se gli esperti hanno rassicurato i consumatori affermando che la pastorizzazione è in grado di distruggere il virus. Però è anche vero che in molte fattorie americane – succede anche in Italia – si vende il latte crudo.
Tra le altre ipotesi spicca l’abbattimento delle mucche da latte per evitare il contagio. Attualmente gli esperti affermano che il virus non si trasmette da bovino a bovino, ma ciò non è escluso e a quel punto la situazione diventerebbe molto più grave.
Le dichiarazioni ufficiali, al momento, rassicurano i consumatori, perché le infezioni tra i bovini rappresentano un rischio minimo per la sicurezza alimentare umana o per la fornitura e i prezzi del latte. Ma preoccupa il fatto che il latte dei bovini malati, che anche visibilmente ha “qualcosa che non va”, viene distrutto.
“La perdita di latte dalle mucche sintomatiche è troppo limitata per avere un impatto significativo sulla fornitura di latte“, hanno affermato i funzionari federali, il che significa che “non dovrebbe esserci alcun impatto sul prezzo del latte o di altri prodotti lattiero-caseari”.
La speranza è che queste infezioni di bovini non si espandano e non si rendano necessarie misure drastiche. Proprio come per i polli o per i maiali, l’abbattimento massiccio di capi di bestiame sarebbe un danno economico immenso, e anche un grave disagio per l’alimentazione umana.