- se non si comunica l’inizio di un lavoro da parte di 1 o più componenti del nucleo beneficiario dell’ADI (con redditi superiori a 3 mila euro);
- se il nucleo familiare beneficiario è diverso da quanto dichiarato;
- se non si comunicano le dimissioni avvenute nei 12 mesi precedenti;
- quando si nasconde il possesso di auto, moto o imbarcazioni che avrebbero impedito l’accesso all’ADI;
- infine, anche quando non si dichiara il superamento del limite patrimoniale previsto, ad esempio se si vince al gioco se si entra in possesso di un’eredità.
Attenzione dunque: i nuclei familiari e/o soggetti che si trovano in una situazione del genere possono incorrere in guai seri perché dovranno restituire i soldi ricevuto all’INPS, e nei casi più gravi è previsto anche il carcere. Lo stesso discorso vale per chi ha aderito al Patto di attivazione digitale: chi non rispetta le regole perde immediatamente il sussidio.