Si può anticipare la pensione di vecchiaia se si è invalidi evitando di dover attendere i 67 anni di età? Tutto dipende dalla percentuale di invalidità.
Il sistema previdenziale italiano offre diversi scivoli ai cittadini invalidi per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro ma non sarà facile poterne approfittare. Solo chi ha una certa percentuale godrà delle misure che agevolano il pensionamento.
Un lettore ha chiesto “Ho 57 anni di età e 32 anni di contributi e il 50% di invalidità. Posso andare in pensione?”. L’invalidità è una condizione che peggiora la qualità di vita delle persone ed è per questo che lo Stato eroga aiuti assistenziali ed economici ai cittadini con ridotta o impedita capacità di deambulazione o di svolgere attività della vita quotidiana e ai soggetti con minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali.
Tra i vantaggi c’è la possibilità di andare in pensione in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia che si raggiunge a 67 anni di età, Tra gli scivoli disponibili c’è l’APE Sociale concessa agli invalidi con invalidità pari o superiore al 74% e Opzione Donna (stessa percentuale di invalidità) per le lavoratrici. La prima misura non è richiedibile dal nostro lettore perché richiedere il compimento dei 63 anni e cinque mesi di età. Ci sono alternative?
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La pensione di vecchiaia anticipata per gli invalidi prevede un requisito di invalidità superiore all’80% insieme all’età anagrafica di 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini nonché venti anni di contribuzione. Significa che nel caso del nostro lettore è soddisfatto un solo requisito su tre, quello contributivo. Di conseguenza non potrà richiedere il pensionamento con questa formula. Cosa rimane?
Altre vie d’uscita accessibili con invalidità del 50% non ce ne sono e nemmeno con riferimento al requisito anagrafico e contributivo. Le altre forma di pensionamento anticipato, infatti, richiedono requisiti differenti. O un maggior numero di contributi come Quota 103 (41 anni di contributi e 62 anni di età) o la pensione anticipata ordinaria (42 anni e dieci mesi) oppure un’età superiore come visto per l’APE Sociale e come accade per la pensione contributiva che si raggiunge a 64 anni di età.
Forse questa è la possibilità più vicina a lettore. Solo che oltre ai 64 anni di età e ai 20 anni di contributi richiede anche che l’assegno sia tre volte il minimo (oltre 1.600 euro). Infine, per poter accedere alla pensione di vecchiaia anticipata l’unico modo sarebbe quello di chiedere l’aggravamento delle condizioni in seguito alla patologia invalidante (se un peggioramento effettivamente c’è stato).
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