Per alcuni disoccupati che hanno perso il lavoro non c’è soltanto la NASpI: a chi spetta la misura fino a mille euro e come si richiede il bonus
Quando si parla di misure economiche di sostegno l’attenzione è sempre molto alta, e proprio in tal senso non tutti forse conoscono un bonus fino a 1000 euro che può esser chiesto da alcuni disoccupati che hanno perso il lavoro, nel rispetto di determinati requisiti. Accanto infatti alla NASpI vi è anche tale misura di sostegno al reddito che si lega a coloro che sono disoccupati a seguito del contratto di somministrazione.
Rispettando i requisiti previsti è infatti possibile far richiesta del Sostegno al reddito (Sar), che spetta ai lavoratori in precedenza assunti con uno o un numero maggiore di contratti in somministrazione, a prescindere dal fatto che fossero a tempo determinato oppure indeterminato o in apprendistato
In merito al contratto di somministrazione, si parla del qel tipo di lavoro che vede coinvolti 3 soggetti, ovvero l’agenzia per il lavoro, la quale assume il dipendente, e poi l’utilizzatore, e quindi l’impresa oppure il professionista per cui il soggetto svolgere nel concreto i propri compiti.
Una volta cessato il rapporto lavorativo in somministrazione, tali dipendenti hanno i medesimi diritti riconosciuti agli altri lavoratori, fra cui anche la richiesta della NASpI, se se ne soddisfano i requisiti. Inoltre, laddove si presentino determinate condizioni, si ha diritto anche alla misura Sar. Quest’ultima, nella migliore delle ipotesi, si lega al riconoscimento di un bonus, una tantum, sino a mille euro.
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A pagare il Sostegno al reddito non è l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ma Forma.Temp. Il diritto scatta nel momento in cui si è disoccupati quantomeno da quarantacinque giorni e se ci si ritrova in una delle condizioni previste.
Per quanto riguarda il calcolo delle giornate lavorative utili per accedere alla misura in questione, bisogna considerare la condizione di miglior favore per i lavoratori. Nel dettaglio, qualora per ipotesi in busta paga vi siano indicati ventitré giorni retribuiti, ventuno lavorati e ventisei ai fini INPS, è proprio l’ultimo il valore da tener presente.
Nel rispetto quindi dei casi, delle condizioni e dei requisiti previsti, oltre alla NASpI, coloro che in precedenza hanno lavorato in somministrazione possono far domanda di un sostegno reddito. Qualora beneficiari appartenessero alle prime 2 categorie, il contributo sarebbe pari a mille euro lordi, mentre riguardo alla terza categoria, la misura si riduce a 780 euro.
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Chi avesse diritto dunque a far richiesta del Sostegno al reddito Sar, dopo la maturazione del requisito dei quarantacinque giorni di disoccupazione, dovrà aspettare sessanta giorni prima della presentazione della domanda. A partire da quel momento, dispone di sessantotto giorni per inviarla. Più nel dettaglio, i richiedenti dovranno presentare domanda tra il 106° ed il 173° giorno successivo all’ultimo rapporto lavoro lavorativo in somministrazione
In che modo presentare la domanda? Anzitutto gli interessati possono far riferimento ad uno sportello sindacale di settore Felsa Cisl, Nidil Cgil, UilTemp che vi sono sul territorio. All’operatore spetterà l’inserimento dei dati del soggetto sulla piattaforma FTWeb, tra cui anche i documenti necessari. Altresì, i beneficiari possono avanzare richiesta autonomamente tramite la piattaforma FRWeb: dovranno inserire i dati, scaricare il modulo e firmarlo, allegandolo di nuovo, per trasmettere la domanda al Fondo.
La domanda poi richiede di presentare una specifica documentazione: è possibile approfondire i documenti necessari da trasmettere e tutti gli altri aspetti importanti da conoscere in materia, consultando la pagina Sostegno al reddito – Sar, sul portale formatemp.it
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