Alcuni contribuenti potrebbero ricevere delle lettere di compliance, dalle quali ci si può difendere inviando una specifica documentazione. Qual è la procedura?
Se l’Agenzia delle Entrate si accorge che ci sono delle anomalie nella Dichiarazione dei Redditi, invia ai contribuenti coinvolti delle particolari comunicazioni, chiamate “lettere di compliance“.
Servono a segnalare delle discrepanze riscontrate in seguito alla verifica delle informazioni fiscali comunicate con quelle disponibili nelle banche dati dell’Amministrazione Finanziaria. Si tratta, in pratica, di atti che procedono l’eventuale avviso di accertamento ufficiale e che, dunque, permettono ai contribuenti di rimediare agli errori commessi.
A tal fine, si può ricorrere al ravvedimento operoso, una procedura di regolarizzazione della propria posizione fiscale, con la quale si ammette l’errore in maniera volontaria.
Se, invece, i contribuenti coinvolti sono certi che quanto indicato dalla lettera di compliance non corrisponde al vero, possono contestarla, inoltrando all’Agenzia delle Entrate una documentazione aggiuntiva. Vediamo come adempiere in maniera corretta, sulla base delle indicazioni contenute nella lettera.
La lettera di compliance è un fondamentale strumento di controllo e di negoziazione tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti.
Serve, infatti, non solo a rimediare in maniera celere a possibili errori ma anche ad assicurare che le parti coinvolte siano adeguatamente informate sui propri diritti e obblighi fiscali.
Nel dettaglio, i contribuenti possono ricevere le comunicazioni dal Fisco tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) oppure tramite posta ordinaria. Nella lettera di compliance c’è la descrizione accurata dell’errore riscontrato, l’identificativo della comunicazione e un elenco delle categorie di reddito che si ritiene non siano state dichiarate (ad esempio, reddito da locazione).
Alla lettera di compliance, inoltre, sono allegate le istruzioni sulla corretta modalità di utilizzo del “Cassetto fiscale“, del canale “CIVIS” e di compilazione della dichiarazione integrativa per correggere l’errore. È, inoltre, specificato come pagare con il ravvedimento operoso.
Chi ha bisogno di delucidazioni o assistenza può usufruire dei servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Si può, innanzitutto, contattare la Sezione di Assistenza Multicanale (SAM) chiamando il numero verde gratuito 800.90.96.96 da telefono fisso o il numero 06.96668907 da cellulare. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17, selezionando “Servizi con operatore – Comunicazione per l’adempimento spontaneo“.
In alternativa, si può contattare la Direzione Provinciale di competenza oppure recarsi presso uno degli Uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Gli interessati possono, infine, inviare la documentazione aggiuntiva a sostegno della propria correttezza tramite l’applicativo CIVIS, sia in maniera autonoma sia servendosi di un intermediario abilitato ai servizi telematici, come un commercialista, un consulente del lavoro o un CAF.
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