Conti correnti più poveri di 43 miliardi di euro. I dati sono pessimi in quasi ogni Regione italiana. Dove si offrono i rendimenti migliori?
Solo Sardegna e Basilicata hanno fatto registrare una minima variazione positiva con riferimento ai conti correnti su cui i risparmiatori italiani accumulano a fatica il proprio denaro.
Gli interessi sul conto corrente sono interessi che la banca corrisponde al correntista perché maturati dai soldi depositati sul conto corrente oppure sul conto deposito. Un tempo i guadagni legati a questi interessi raggiungevano cifre interessanti. Oggi sono quasi prossimi allo zero a meno che non si opti per uno strumento di risparmio. I dati ABI riferiscono di una remunerazione media dei conti tradizionali – ossia quelli senza vincoli – dello 0,56%.
Guadagni che nemmeno riesce a vedere il correntista. Meglio, invece, gli interessi dei conti deposito con vincolo o durata prestabilita. Arrivano in media al 3,45%. Questi dati generali, però, non descrivono in modo realistico il quadro italiano. Ci sono importanti differenze, infatti, in base alla Regione secondo quanto riportato dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani.
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FABI ha riportato in una tabella i risultati dell’indagine sulle zone in cui si guadagna di più con riferimento ai conti correnti in Italia. L’esempio è di un conto corrente con 5 mila euro di saldo. In un anno il guadagno maggiore si avrà a Trento e Bolzano con 18,2 euro. Seguono Firenze con 15 euro, Roma con 13 euro e Milano e Perugia con 11 euro. La classifica continua con 10 euro ad Ancona e Cagliari, 9,5 euro a Bari, Bologna, Palermo e Campobasso e 9 euro a Venezia e Pescara.
Il guadagno sarà di 8 euro a Catanzaro, Potenza, Aosta e Genova, di 8,5 euro a Torino, 7 euro a Trieste e 6,5 euro a Napoli. I tassi di interesse applicati, poi, variano a seconda delle Regioni e dei territori. Meglio il Centro e il Nord Est (tra 0,48% e 0,35% In Trentino Alto Adige, invece, si tocca lo 0,64%. La ricerca ha riportato anche una disparità di concentrazione dei risparmi.
Primo posto per la Lombardia con il 10,5% seguita da Lazio e Veneto con il 9,2%. Ultimo posto per la Valle d’Aosta con lo 0,2% (2,7 miliardi di euro). In generale, però, i risparmi si sono ridotti nel 2023 del 3,6% a causa dell’aumento del costo della vita e nel 2022 a causa dell’alta inflazione. Cosa accadrà nel 2024? Finalmente le famiglie italiane potrebbero ricominciare a risparmiare soprattutto puntando sui Buoni Fruttiferi, sui BOT e conti deposito piuttosto che lasciando i soldi su un conto corrente tradizionale dagli interessi insoddisfacenti.
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