L’Ape Sociale è uno scivolo pensionistico che in alcuni casi può tornare utile ad arrivare alla pensione vera e propria, ma non è detto.
Come sappiamo, l’Ape Sociale è una sorta di anticipo sulla pensione e non si tratta tecnicamente della prestazione vera e propria. Si può chiedere al raggiungimento di 63 anni di età e/o almeno 30 di contributi se non si ha più un lavoro o se si rientra in altri requisiti, come invalidità o essere caregiver.
L’erogazione avviene similmente alla pensione di vecchiaia, ma non lo è. Serve solamente come scivolo in caso di difficoltà economiche. Sembrerebbe dunque una formula molto utile, e per certi versi lo è. Ma presenta anche dei “contro”.
Abbiamo detto che l’Ape Sociale può sembrare una pensione di vecchiaia “anticipata”, ma non è così. Si tratta a tutti gli effetti di un altro tipo di prestazione, erogata solamente in certi casi.
Infatti l’Ape Sociale può essere richiesta da soggetti che hanno difficoltà economiche comprovate, che hanno 63anni di età e 30 di contributi, ma è un’erogazione di tipo assistenziale, tanto più che non è prevista la tredicesima e l’assegno mensile non può superare i 1500 euro lordi.
Inoltre l’Ape Sociale – a differenza della pensione regolamentare – non è reversibile. Questo significa che se il beneficiario di Ape Sociale muore, agli eredi non toccherà la pensione di reversibilità. Non tutti conoscono queto dettaglio, che invece è utile sapere in caso si decida di fare la richiesta all’INPS.
Per fortuna però gli eredi di chi stava percependo l’Ape Sociale e che poi è deceduto possono fare un’altra richiesta, ovvero quella della pensione indiretta. Questa viene riconosciuta quando il soggetto deceduto aveva maturato almeno 15 anni di contributi oppure almeno 5 anni di cui almeno 3 nei 5 anni precedente il decesso.
Anche se il “pensionato” aveva attivato l’Ape Sociale, dunque, gli eredi potranno contare sulla pensione indiretta. Il calcolo verrà effettuato dall’INPS in base ai contributi effettivamente versati.
Dunque è sempre bene informarsi adeguatamente anche in caso di Ape Sociale, poiché possono capitare situazioni in cui si rischia di perdere diritti acquisti. Naturalmente il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un Caf o patronato, in modo da non commettere errori comuni che fanno perdere tanti soldi.
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