Si ritorna a parlare dei possibili effetti collaterali dei vaccini Covid e il Codacons ha predisposto una diffida per la richiesta di risarcimento alla casa farmaceutica.
Lo scorso 7 maggio, l’EMA (l’Agenzia Europea per i Medicinali) ha comunicato che il primo vaccino Covid, Vaxzevria, prodotto da Astrazeneca, non verrà più somministrato.
Il ritiro del farmaco è dovuto al riscontro di una serie di effetti collaterali di lieve entità (come febbre, mal di testa, dolori muscolari), di tipo allergico (che possono provocare anche shock anafilattico) o scaturenti in trombosi e trombocitopenia (ossia carenza di piastrine nel sangue), che possono avere anche esito fatale.
Ma quali sono le tutele riservate ai danneggiati? Scopriamolo.
In base a quanto sancito dalla Corte Costituzionale, la vaccinazione consiste in un trattamento sanitario che ha un duplice obiettivo: uno individuale e uno collettivo.
Da un lato, infatti, serve a tutelare la salute di un determinato soggetto, mentre dall’altro garantisce la protezione della collettività ed evita la diffusione del contagio.
Di conseguenza, nell’ipotesi di danni derivanti da vaccinazione, l’ordinamento italiano prevede due alternative affinché il danneggiato ottenga tutela: l’azione di indennizzo e l’azione di risarcimento danni.
Nel primo caso, si fa riferimento alla Legge n. 210 del 1992, mentre nel secondo all’art. 2043 del codice civile. La differenza tra le due strade è ben evidente. Il diritto all’indennità, infatti, non deriva da una condotta colposa compiuta da un soggetto che ha preso parte alla procedura vaccinale, ma può trarre la sua origine anche da un fatto lecito, per il semplice manifestarsi delle conseguenze negative causate dalla vaccinazione.
Sulla base di queste osservazioni, il Codacons ha pensato di richiedere un indennizzo vitalizio, da erogare sotto forma di assegno bimestrale del valore di 1.740 euro, per un cittadino ligure che ha subito gravi reazioni in seguito alla somministrazione del vaccino Astrazeneca.
L’interessato è stato colpito da “occlusione completa della vena basilica a destra nel tratto omerale e occlusione completa della vena cefalica nel tratto di avambraccio“. È stato accertato dal Dipartimento Militare di Medicina Legale di La Spezia che questa patologia è collegata a Vaxzevria.
La richiesta per l’indennizzo deve essere inviata dal danneggiato o dai sui eredi all’ASL, nel termine di 3 anni dalla manifestazione degli effetti collaterali.
Per il risarcimento dei danni, invece, è necessario adire il giudice e intentare una causa civile contro lo Stato, rappresentato dal Ministero della Salute. Ai sensi dell’art. 2050 del codice civile, inoltre, l’interessato può dimostrare anche la responsabilità risarcitoria della casa farmaceutica Astrazeneca, proprio per i danni derivanti dalla somministrazione del vaccino. In questo caso si parla di risarcimento danni legati ad “attività pericolose“.
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