I disabili possono richiedere e ottenere l’esenzione IMU prima casa soddisfacendo specifiche condizioni. Cosa accade in caso di ricovero?
Non tutti i proprietari di un immobile devono pagare l’IMU. Sono esenti i possessori di un’abitazione non di lusso se prima abitazione e altri cittadini appartenenti a specifiche categorie.
Entro il 17 giugno 2024 i proprietari di immobili devono pagare l’acconto IMU. Il saldo, invece, andrà corrisposto entro il 16 dicembre 2024. Pur rientrando tra i cittadini che devono pagare l’IMU è possibile evitare il versamento se si è, ad esempio, anziani non autosufficienti oppure disabili con necessità di cure e assistenza continua. Vale in caso di ricovero in casa di riposo ossia lasciando la casa di origine adibita ad abitazione principale per risiedere in una struttura in cui si avrà l’assistenza necessaria.
Sarà il singolo Comune a decidere se l’esenzione sarà o meno concessa in caso di possesso dell’immobile da parte di un anziano o disabile che prendere la residenza – condizione indispensabile – nella casa di riposo o in istituto sanitario o di ricovero permanente. Requisito indispensabile che la casa non dovrà risultare affittata. Se il disabile dovesse avere più immobili di proprietà, l’esenzione sarebbe valida per una sola unità.
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L’articolo 1 comma 741 lettera c della Legge 160/2019 stabilisce che ogni singolo Comune può optare per l’esenzione IMU di un immobile in possesso di un disabile o di un anziano non autosufficiente che acquisisce la residenza in un istituto di ricovero o sanitario dopo ricovero permanente. L’abitazione dovrà essere prima casa e, ribadiamo, di proprietà del disabile/anziano.
Significa che se l’abitazione dovesse essere di proprietà di un parente convivente con il disabile o l’anziano non autosufficiente, se questo dovesse essere ricoverato non scatterebbe l’esenzione IMU. La tassa dovrebbe continuare ad essere pagata puntualmente. Solo la proprietà dell’immobile da parte della persona non autosufficiente e che necessita di cure costanti garantisce l’esenzione spostando la residenza in una struttura sanitaria o di ricovero. E solo dietro apposito provvedimento con delibera del Comune.
Come detto, poi, l’esenzione vale solo per una unità immobiliare. Se due coniugi entrambi non autosufficienti avessero residenza diversa cosa accadrebbe? La Corte di Cassazione con sentenza numero 209 del 13 ottobre 2022 ha reso possibile la doppia esenzione dichiarando illegittima la norma che stabiliva il divieto di accesso all’esenzione IMU ai coniugi con residenza diversa. I Comuni dovranno accertare che i coniugi vivano realmente in due differenti case come prima abitazione e l’esenzione doppia potrà essere accordata.
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