Nel caso in cui un dipendente lavori durante il giorno di permesso 104, sullo stipendio mensile tale attività verrà pagata come straordinario? Ecco cosa dice la legge.
La Legge n. 104/1992 prevede diverse agevolazioni per i soggetti affetti da disabilità e i loro familiari caregivers. Tra quelli più utilizzati, ci sono i permessi retribuiti, riconosciuti ai dipendenti (sia pubblici sia privati), nella misura di 3 giorni al mese.
Durante i permessi, i lavoratori che assistono un familiare disabile grave non solo continuano a percepire lo stipendio, ma anche l’accredito dei contributi previdenziali. I periodi di permesso, dunque, sono validi ai fini del raggiungimento dei requisiti per la pensione e per la determinazione della stessa.
Ma cosa succede se il beneficiario di tali permessi lavora nei giorni in cui avrebbe diritto ad assentarsi? Deve essere retribuito per lavoro straordinario, ossia lavoro svolto oltre l’orario normale? Vediamo cosa stabilisce la legge.
Ai sensi dell’art. 33 della Legge n.104/1992, i lavoratori dipendenti possono beneficiare, ogni mese, di permessi orari retribuiti (due ore al giorno, se l’orario di lavoro è di almeno 6 ore oppure un’ora, se l’orario lavorativo è inferiore a 6 ore) oppure di tre giorni al mese, frazionabili anche in ore.
Come abbiamo precisato, i permessi sono retribuiti, a seconda dello stipendio normalmente spettante. Ma se non vengono usati, e dunque si svolge regolare attività lavorativa, vanno pagati come lavoro straordinario?
Per legge, il lavoro straordinario è quello che viene svolto oltre il normale orario di 40 ore settimanali (oppure oltre la durata stabilita dai Contratti Collettivi Nazionali) e che da diritto a una retribuzione maggiorata. Tale tipologia di lavoro, però, non può essere svolta per più di 8 ore settimanali, perché il dipendente non può lavorare per più di 48 ore a settimana.
Ma i permessi 104 non utilizzati vanno pagati di più, in quanto lavoro straordinario? Il dubbio affligge tantissime persone. Ebbene, in realtà tali permessi rientrano nell’orario lavorativo ordinario. Se il dipendente, di conseguenza, lavora invece di fruire dei permessi mensili, non avrà diritto alla maggiorazione retributiva stabilita per il lavoro straordinario, perché tale non può essere considerato.
Si tratta di un’interpretazione assolutamente coerente con la finalità stessa dei permessi previsti dalla Legge 104, perché se così non fosse, le ore e i giorni di permesso verrebbero retribuiti in maniera doppia, cioè sia come lavoro normale sia come lavoro straordinario.
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