Finalmente da settembre in vigore il ravvedimento operoso anche per i contributi non pagati. La novità piace ai contribuenti.
Mettersi in regola da settembre è molto più semplice e senza esborso enorme di denaro, la proposta è stata accolta con entusiasmo dai contribuenti.
Dal primo settembre 2024, come previsto dal Decreto Legge numero 19/2024 che prevede la riforma del sistema sanzionatorio tributario, i contribuenti che non hanno pagato i contributi, possono operare il ravvedimento operoso.
Questo permetterà di beneficiare delle sanzioni ridotte. Possono utilizzare il ravvedimento operoso anche i lavoratori autonomi.
Il contribuente ha la possibilità di mettersi in regola spontaneamente con la segnalazione di errori commessi nelle dichiarazioni. La sanzione da versare varia da un minimo di 5,56% e un massimo di 7,14% degli importi non pagati. La nuova norma, non prevede la retroattività.
Questo consente di pagare molto di meno rispetto a prima. Infatti, è stata eliminata la maggiorazione di 5,5 punti del tasso da pagare. Pertanto, sono agevolati i datori di lavoro che versano in ritardo o non versano i contributi o premi. È possibile effettuare il pagamento in un’unica soluzione entro 120 giorni.
Diversa è la sanzione civile per l’evasione contributiva. Nello specifico in caso di evasione contributiva, la sanzione varia dal 30% al 60% dalla denuncia. La sanzione, in questo caso, è maggiorata di 5,5 punti, se il pagamento avviene nei 30 giorni dalla denuncia. Invece, la maggiorazione aumenta a 7,5 punti nel caso il pagamento è effettuato entro i 90 giorni.
Inoltre, sempre dal primo settembre 2024, in via sperimentale, è attivo un sistema di interscambio informativo tra datore di lavoro e INPS per facilitare gli adempimenti.
L’INPS fornirà un contatto diretto con le imprese, fornendo dati rilevanti per determinare i contributi obbligatori. L’obiettivo è quello di dare una visione chiare della posizione contributiva e correggere eventuali imprecisioni o errori.
Un’ulteriore novità riguarda le modalità di accertamento parallelo all’attività ispettiva tradizionale. Infatti, dal primo settembre 2024, l’INPS potrà eseguire controlli a distanza utilizzando i dati raccolti da varie fonti, e si interfaccerà con l’azienda solo se necessario.
I controlli a distanza includono la verifica degli obblighi contributivi per i lavoratori in appalto o distacco. L’Istituto in caso di irregolarità, potrà emettere avvisi di accertamento e notificarli via PEC.
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