La legge 104 tutela i disabili attraverso varie agevolazioni fiscali ed economiche. Tuttavia, ci sono agevolazioni per disabili a prescindere dell’handicap.
Le agevolazioni con handicap grave permettono di ottenere un assegno di accompagnamento mensile erogato per dodici mesi, oltre a vantaggi e sconti. Ma, esistono alcune agevolazioni che non richiedono il verbale di legge 104.
Inoltre, possedere il verbale legge 104 non sempre da diritto alle agevolazioni, in quanto sono erogate dall’INPS in base alla percentuale invalidante e il grado di handicap. Analizziamo nel dettaglio quali agevolazioni si possono chiedere senza il verbale che identifichi il grado di disabilità.
Ci sono diverse opportunità di pensionamento per soggetti disabili con una percentuale invalidante del 74%. Sono quattro le opzioni, con diversi requisiti a cui si può accedere: Opzione donna, Ape Sociale, Pensione anticipata per invalidità e Quota 41 destinata ai lavoratori precoci.
Queste tre misure hanno un requisito comune che è quello dell’accesso all’invalido civile con il riconoscimento dalla Commissione medica ASL, una percentuale invalidante del 74%.
La pensione Opzione donna fino al 2023 era aperta a tutte le donne lavoratrici, senza limiti, dal primo gennaio 2024 il Governo ha introdotto 4 tutele che limitano l’accesso. Tra queste le donne lavoratrici invalide con una percentuale uguale o superiore al 74%. Possono fare domanda per Opzione Donna, le lavoratrici del settore pubblico e privato che abbiano maturato al 31 dicembre 2023 un requisito contributivo utile di 35 anni e un requisito anagrafico di 59 anni da due figli in su e 60 con un solo figlio. La pensione Opzione donna è calcolata interamente con il sistema contributivo ed è soggetta a proroga annuale. Pertanto, per il 2025 bisogna attendere che la misura sia prorogata nella Legge di Bilancio.
Un’altra misura è la pensione anticipata con un’invalidità all’80%, che richiede un requisito contributivo di 20 anni e un requisito anagrafico di 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini. Per l’accesso all’Ape Sociale, con un’invalidità al 74%, sono richiesti 63 anni di età e circa 30 anni di contributi. Mentre per Quota 41, oltre al requisito contributivo di 41 anni e un’invalidità al 74%, è richiesto un anno di contributi versati prima del compimento del diciannovesimo anno di età.
Infine, le persone con disabilità possono accedere all’assegno di inclusione con una percentuale invalidante del 67%. Ma è possibile anche accedere con un’invalidità tra il 46% al 66% con la condizione della presa in carico dai servizi sociali. Nello specifico, significa che le persone dai 18 ai 60 anni con almeno una percentuale invalidante del 67% possono fare domanda dell’assegno di inclusione. Per chi ha un’invalidità tra il 46 e 66% può ottenerlo solo se i servizio sociali del Comune di residenza inviano all’INPS la segnalazione che il soggetto invalido non è in grado di svolgere attività lavorativa a causa delle sue patologie.
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