Dal prossimo gennaio, tantissimi pensionati riceveranno degli assegni più ricchi. A quanto ammontano le maggiorazioni?
Di recente, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano Strutturale di Bilancio, contenente delle importanti innovazioni relativi agli importi delle pensioni. A partire dal 1° gennaio 2025, infatti, i contribuenti potranno contare su maggiorazioni e incentivi.
La notizia ha suscitato enorme gioia, considerando che la crisi economica ha inciso significativamente sulle scelte proprio dei pensionati, una delle categorie più colpite dall’incremento del prezzo dei beni di prima necessità. La pensione rappresenta un traguardo molto agognato ma, in molti casi, la prestazione non è sufficiente a garantire lo svolgimento di una vita dignitosa. Ma di quanto aumenteranno gli importi e quali saranno i beneficiari della misura? Scopriamolo.
Ogni anno, per mezzo del meccanismo della rivalutazione, le pensioni vengono adeguate al costo della vita, per evitare che vengano svalutate a causa dell’inflazione. Si tratta di un’operazione importantissima, se si considera che non esistono, attualmente, diversi metodi per far sì che le prestazioni previdenziali aumentino dopo la liquidazione.
Annualmente, dunque, gli importi degli assegni pensionistici vengono rimodulati. Ultimamente, tuttavia, il Governo ha cercato di mettere un freno alla rivalutazione, per risanare le finanze pubbliche. Ad esempio, negli ultimi due anni, caratterizzati da un tasso di inflazione record, l’Esecutivo ha deciso di introdurre un nuovo meccanismo di rivalutazione, suddividendo i contribuenti in 6 diverse fasce di reddito.
Questo sistema ha profondamente penalizzato i pensionati con assegni superiori a 4 volte il trattamento minimo che, di fatto, hanno dovuto fare i conti con aumenti insignificanti. Per quest’anno, però, sono attese delle novità positive anche su tale fronte.
Secondo le prime informazioni contenute nel Piano Strutturale di Bilancio, nel 2025 dovrebbe ritornare la vecchia modalità di rivalutazione; di conseguenza, gli aumenti saranno maggiori per tutti i pensionati e non solo per coloro che percepiscono assegni bassi.
In particolare, verrà applicato un sistema a 3 fasce:
Secondo le stime, considerando l’inflazione compresa dell’1,6% o dell’1,8%, le pensioni aumenteranno dagli 11 ai 72 euro circa, nel primo caso, oppure dai 12 ai agli 80 euro al mese, nel secondo caso.
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