Esiste una specifica normativa per accendere il riscaldamento centralizzato in condominio. Quali sono gli orari prestabiliti?
Avere il riscaldamento centralizzato nel proprio appartamento è un incredibile vantaggio, perché consente di affrontare serenamente i mesi più freddi dell’anno. Potrebbero, tuttavia, sorgere delle problematiche legate all’organizzazione degli orari di accensione degli impianti.
Chi decide quali sono le fasce orarie vigenti nel condominio? Si tratta di una domanda abbastanza spinosa, perché bisogna considerare le esigenze di tutti gli inquilini e garantire il rispetto della normativa in materia. Capire quanto accendere e spegnere un impianto centralizzato di riscaldamento deve, inoltre, tener conto dei costi e, dunque, dell’ottimizzazione dei consumi in un’ottica di risparmio.
Non si deve, poi, sottovalutare la manutenzione dell’impianto, al fine di evitarne l’usura nel tempo e preservarne le prestazioni. Alla luce di tali considerazioni, è fondamentale stabilire in che modo vanno prese le decisioni relative all’accensione del riscaldamento in condominio.
La legge italiana prevede delle regole ben dettagliate per l’accensione degli impianti di riscaldamento, sia per quelli autonomi sia per quelli centralizzati. Per scoprirle, bisogna partire dal presupposto che l’Italia è divisa in varie aree geografiche, contrassegnate dalle lettera da A ad F, a seconda della posizione e del clima.
In base a tali zone, sono stabiliti diversi periodi di accensione, le fasce orarie giornaliere e le temperature massime. Per esempio, nelle aree più fredde (E ed F), il riscaldamento viene acceso dal mese di ottobre. In tutta la penisola, poi, gli impianti possono restare accesi dalle ore 5 alle ore 23, ma ogni condominio può fissare orari precisi in autonomia. Non è, infine, possibile impostare una temperatura superiore a 20°C, con una tolleranza di 2°C in più o in meno.
Nei condomini con riscaldamento centralizzato, gli orari di accensione devono essere decisi rispettando le opinioni di tutti gli inquilini. Va, innanzitutto, consultato il regolamento condominiale, perché, in alcuni casi, fissa già delle fasce orarie. In caso contrario, la scelta va effettuata in assemblea condominiale, alla presenza dell’amministratore.
Per arrivare a un compromesso che vada bene a tutti, è fondamentale che ci sia una votazione con unanimità o con maggioranza di voti a favore di determinate fasce orarie di accensione dell’impianto di riscaldamento.
Tutti gli interessati possono fare proposte e far valere le proprie ragioni, sperando che gli altri condomini approvino le loro richieste.
Nel caso in cui non vengano rispettate le regole sull’accensione del riscaldamento, si rischiano delle sanzioni da parte dei Comuni o di altri Enti locali, incaricati di eseguire ispezioni a campione. Le multe possono essere irrogate non solo all’amministratore di condominio ma anche agli inquilini.
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