Il mese di dicembre è amato dai contribuenti che ricevono la tredicesima. Ma quest’anno le paghe saranno più elevate grazie a un Bonus aggiuntivo.
A ridosso delle vacanze natalizie, i lavoratori dipendenti e i pensionati hanno diritto alla cd. tredicesima, una mensilità aggiuntiva, erogata in busta paga o sul cedolino pensione. Insieme a tale prestazione, tuttavia, si attende anche un Bonus di 100 euro netti, detto anche Bonus Natale.
L’ammontare del beneficio varia a seconda della durata dell’attività lavorativa svolta durante l’anno. L’importo pieno di 100 euro, infatti, spetta a coloro che hanno sempre lavorato, mentre scende al diminuire delle ore lavorative. Ma il Bonus non spetta a tutti i percettori di tredicesima, ma esclusivamente a coloro che rispettano precisi requisiti. Vediamo quali sono.
Il Bonus Natale da 100 è un beneficio riconosciuto ad alcuni lavoratori dipendenti, insieme alla tredicesima. Sono esclusi i pensionati. Tramite una Circolare dell’Agenzia delle Entrate, sono stati specificati tutti i presupposti per riceverlo.
Bisogna, innanzitutto, possedere un reddito inferiore a 28.000 euro, calcolato escludendo la prima casa. È, poi, necessario avere una capienza fiscale e, infine, possedere almeno un figlio fiscalmente a carico. In pratica, il Bonus spetta ai dipendenti coniugati con figlio a carico e a quelli che formano un nucleo familiare monogenitoriale.
Il beneficio economico non viene pagato in maniera automatica, ma è fondamentale che i lavoratori interessati presentino al proprio datore un’autocertificazione, che ha lo scopo di attestare la sussistenza dei presupposti appena elencati. Nella domanda per il Bonus, inoltre, devono specificare il codice fiscale del coniuge a carico (se presente) e quello del figlio o dei figli a carico.
L’Agenzia delle Entrate, negli ultimi giorni, ha pubblicato un avviso relativo a un tentativo di truffa, riguardante la circolazione di vari fac simile delle autocertificazioni per richiedere il Bonus Natale. L’Ente ha invitato tutti i lavoratori a prestare massima attenzione ai documenti che si trovano in rete, perché nella maggior parte dei casi non riportano i dati corretti da inserire.
Per il beneficio in questione, bisogna prendere come riferimento il Decreto Legge n.113 del 9 agosto 2024, convertito dalla Legge n. 143 del 7 ottobre 2024. Tutte le certificazioni prive di tali riferimenti normativi sono da considerare non adatte alla richiesta e, dunque, il datore di lavoro potrebbe non accettarli. Consigliamo ai nostri Lettori di prestare massima cautela e verificare che le informazioni inserite nel modello siano esatte.
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