Il sapore del caffè è un dono “divino”. Ecco perché dovresti evitare di usare questi ingredienti che alterano la sua struttura.
La colazione è il momento più importante della giornata: affrontarlo con la giusta energia si ripercuote su tutto. Aprire gli occhi e desiderare solamente di bere un buon caffè è il desiderio di molti, se non di tutti. Ma ci sono alcuni “errori” che, inconsapevolmente, commettiamo. E rischiano di “compromettere” quella delizia divina che è il caffè. Gli esperti ci suggeriscono di modificare alcune abitudini, ecco perché.
Se andiamo ad analizzare la storia del consumo di caffè, entriamo in un mondo vastissimo. Secondo alcuni, risalirebbe al Medioevo. Ma molto probabilmente, come tante altre gioie della vita, è stato scoperto casualmente. Si narra di un pastore che notò gli effetti corroboranti del consumo di caffè sulle sue capre e decise quindi di trovare un modo per sfruttarli con la lavorazione delle bacche. Ricordiamo anche che i chicchi di caffè venivano usati in passato anche come moneta di scambio, come quelli di cacao. Che si tratti di un prodotto prezioso, dunque, è indubbio. Ma, nonostante la possibilità di assaporarlo tutti i giorni, a volte facciamo qualche “errore”. Ecco cosa ci consigliano gli esperti.
Non sciupare il sapore del caffè: attenzione a questi ingredienti
Gli amanti della tazzina si dividono in varie categorie: chi lo preferisce amaro, chi parteggia per la macchina espresso, chi rimane fedele alla classica Moka, chi ama zuccherarlo fino all’impossibile e chi sostiene che il caffè con lo zucchero non sia più caffè. In effetti, utilizzare zucchero e soprattutto dolcificanti sintetici, altera il sapore originario della miscela. Irrimediabilmente. Forse la via di mezzo tra una “fede” e l’altra è rappresentata dallo zucchero di canna. Quest’ultimo, a differenza di quello bianco, apporta sì un tono meno amarognolo alla tazzina, ma non ne comprometterebbe completamente l’aroma. Inoltre, tanto per aggiungere un’informazione utile, lo zucchero di canna risulta meno dannoso per la salute rispetto a quello raffinato. Vale la pena, dunque, provare a sostituirlo.
Un altro “ingrediente” che rovina di sicuro il sapore di una perfetta miscela di caffè è senza dubbio l’alcol. Che sia Sambuca, Grappa, Rum o Sciroppo di Mandorle (ulteriore sostituto dello zucchero bianco) sicuramente un caffè “corretto” non sarà mai come l’originale. Ideale dopo pranzi luculliani o cene di Natale, il caffè corretto aiuta certamente la digestione (e favorisce ancora di più un sonnellino), ma non permette di apprezzare la qualità di un mix di grani appositamente creata da sapienti torrefazioni.
Infine, c’è un altro ingrediente comunemente utilizzato che può “danneggiare” la struttura del caffè: il latte. Questo alimento, che innesca aspre discussioni anche tra gli amanti del tè, se mescolato con il caffè dà vita a una bevanda completamente nuova. Parliamo di cappuccino, caffè macchiato, latte macchiato, mocaccino (qui però ci vuole anche la panna). Aggiungendo latte di origine animale, il caffè perde di struttura, di caffeina e soprattutto di sapore. Se poi si utilizzano latti vegetali, contraddistinti spesso da sentore di nocciola, allora il caffè originario è completamente “perduto”.
I gusti sono tutti da rispettare, ci mancherebbe. Ma chi desidera assaporare il Vero caffè, quello con la V maiuscola, deve semplicemente berlo così com’è. Bollente, concentrato, puro. Tutto il resto, semplicemente, non è caffè.