La Guerra in Ucraina sta prendendo pieghe sempre più inquietanti. L’ultima notizia che arriva dal fronte preoccupa il mondo intero. Chernobyl ha subito un attacco dai Russi.
Gli scontri tra le forze ucraine e quelle russe si stanno svolgendo in queste ore anche presso Chernobyl, dove la centrale nucleare giace “semi addormentata” e avvolta dal sarcofago creato per scongiurare un altro incubo come quello che accadde nel 1986. La zona è praticamente senza alcun tipo di protezione militare e sembra che le forze ucraine stiano cercando di difenderla da attacchi che potrebbero creare un nuovo, temutissimo, disastro ambientale.
Un consigliere del Ministero dell’Interno di Kiev ha affermato che durante gli ultimi scontri “è stato distrutto un impianto di stoccaggio di scorie nucleari“. Specifica però che “gli impianti di stoccaggio sono attualmente intatti, anche se a rischio di essere distrutti.“
Sembra che l’esercito di Putin voglia conquistare l’intera area e la centrale nucleare, fatto che se dovesse concretizzarsi potrebbe far tremare il mondo intero. Un annuncio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, tramite Twitter ha condannato duramente quella che definisce “Una dichiarazione di guerra contro l’intera Europa“. Nel tweet descrive la situazione attuale: “Le forze di occupazione russa stanno cercando di prendere la centrale nucleare di Chernobyl. I nostri soldati stanno sacrificando le loro vite affinché non si ripeta la tragedia del 1986“.
L’impianto di Chernobyl non è al sicuro, le parole del responsabile del progetto Chernobyl di Legambiente
Già dal 1994 sono in essere molte iniziative a supporto della popolazione che fu colpita drasticamente dall’esplosione della centrale nucleare. Gli effetti delle radiazioni sono ancora vivide e potenzialmente mortali, ed è per questo che sono state messe in campo risorse per aiutare le persone sia in loco che direttamente in Italia. Il Progetto Chernobyl Legambiente è strutturato in diverse azioni umanitarie, dall’ospitalità nel nostro Paese di giovani e giovanissimi alla fornitura di beni e alimenti di prima necessità fino alle cure mediche ed esami diagnostici per prendere in tempo eventuali malattie scaturita dal contatto con le radiazioni.
In merito all’attacco da parte dei russi alla centrale nucleare, Angelo Gentili, che è appunto il responsabile del progetto Chernobyl di Legambiente, si è espresso in questo modo, facendo trapelare tutta la sua preoccupazione, condivisa purtroppo a livello globale: “Una delle aree da cui sono partite le truppe russe è proprio quella al confine tra Bielorussia e Ucraina. A pochi km dal confine c’è la centrale e a 150 km c’è Kiev. Una situazione incandescente. Pericolosissimo che ci sia la centrale nucleare lì, perché qualsiasi tipo di situazione militare potrebbe mettere in atmosfera ulteriori quantità di radionuclidi. Fu fatto un sarcofago a copertura del quarto reattore, ultimamente fatto il famoso ‘arco’ che ha ricoperto ulteriormente, ma c’è ancora il nucleo attivo e una situazione di contaminazione molto alta“.
L’appello di Angelo Gentili
Il responsabile del progetto non limita l’uso delle parole ed esprime ciò che, in realtà, è un pensiero unanime. “Quello è un obiettivo molto sensibile, fino ad oggi in qualche modo tutelato dallo Stato Ucraino, e che continua a rappresentare una bomba a orologeria. Farne un teatro di guerra è molto pericoloso, non si può scherzare con il nucleare. Siamo molto preoccupati, la pericolosità è inaudita. Vorrei sperare che non ci sia un accanimento in quell’area“.
La speranza è che tutte le parti coinvolte in questo terribile conflitto non inneschino accadimenti per i quali il mondo intero accuserebbe danni irreparabili. Rimaniamo col fiato sospeso in attesa di aggiornamenti.