Le ultime notizie mettono in primo piano i contribuenti che hanno debiti con il Fisco, ma attenzione ai controlli sul conto corrente. Uno sguardo attento anche all’importo della pensione a 67 anni.
Una delle notizie principali che gira in questi giorni, data la scadenza vicina del 28 febbraio, e la cancellazione dei debiti iscritti a ruolo per un importo pari a 5.000 euro. Tale cancellazione è operata dall’Agenzia delle Entrate e sono oggetto della cancellazione anche i debiti inseriti nella Rottamazione ter e saldo e stralcio.
Due altri aspetti che preoccupano le famiglie riguardano: il controllo del Fisco sul conto corrente e l’importo della pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi.
Debiti e maxi condono con la cancellazione delle cartelle
La cancellazione dei debiti fino a 5.000 euro fa riferimento ad ogni singola voce, quindi, anche cartelle esattoriali che racchiudono più debiti sono state sottoposte alla misura di cancellazione, se il debito singolo non superava i 5.000 euro.
La cancellazione dei debiti come più volte spiegato dall’Agenzia delle Entrate è automatica. Quindi, a tutti i contribuenti che si trovano a pagare la prossima rata di rottamazione scadente lunedì 28 febbraio (con i 5 giorni di tolleranza il 7 marzo), si consiglia di controllare i propri debiti sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, se l’importo è inferiore a quanto riportato sul bollettino di pagamento, è possibile stampare un nuovo bollettino e pagare nei termini di scadenza per non perdere i benefici. Qui tutte le informazioni: Addio debiti, arriva il maxi condono: gradita sorpresa dal Fisco
Pensione a 67 anni e 20 anni di contributi: qual è l’importo?
La pensione di vecchiaia nel 2022 conferma i requisiti di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. In base al fattore temporale del versamento dei contributi si applica il sistema misto (retributivo più contributivo), oppure, se i contributi sono accreditati dal 1966 si applica il sistema contributivo.
Inoltre, alla pensione di vecchiaia è aggiunto un ulteriore requisiti che si riferisce all’importo dell’assegno. In effetti, deve essere almeno 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale INPS. Diversamente per accedere alla pensione si dovrà attendere i 71 anni di età e il calcolo è effettuato unicamente con il sistema contributivo. In altre parole 1,5 volte l’assegno sociale che è pari a 468 euro, significa che l’assegno pensionistico deve essere almeno pari a 702 euro. È possibile consultare qui tutti i dettagli: Hai 67 anni e 20 di contributi? Ecco quanto prenderai di pensione
Conto corrente e controlli del Fisco: a cosa fare attenzione
L’Agenzia delle Entrate ha accesso a tutte le informazioni finanziarie dei contribuenti, quindi, anche del conto corrente. L’Amministrazione finanziaria ha un’ampia panoramica di tutte le movimentazione sui conti e non solo. Infatti, nell’archivio dei rapporti finanziari ci sono i dati dei contribuenti in base ai: libretti di deposito titoli, buoni postali, conti deposito, prodotti di investimento finanziario, carte di credito e tutti gli strumenti finanziari vari.
I dati dei vari strumenti finanziari uniti a quelli della dichiarazione dei redditi, permettono all’Agenzia delle Entrate di valutare il patrimonio del contribuente e colpire l’evasione fiscale. L’Agenzia se nota qualcosa di sospetto, può chiedere spiegazioni al contribuente, il quale dovrà fornire ampia e idonea giustificazione.
Ed è per questo che bisogna fare molta attenzione alle somme depositate sul conto corrente e ai controlli del Fisco. Per aiutare il contribuente a gestire la propria disponibilità economica, abbiamo redatto un mini guida con alcune indicazioni utili: L’Agenzia delle Entrate ci controlla il conto: ecco come ‘aggirare’ il problema