Durante un acquisto può capitare di vedere uscire il foglietto dal Pos con la dicitura “transazione negata”. A volte è un disguido tecnico, ma potrebbe anche essere successo qualcosa di più grave.
Gli italiani sono un popolo di risparmiatori. Nonostante le varie crisi economiche, la Banca d’Italia ha calcolato quanto hanno messo da parte nel 2020. Siamo ad una cifra intorno ai 130 miliardi. Anche se la pandemia ha forzatamente costretto a spendere meno, nel 2019 i miliardi risparmiati dagli italiani arrivavano a circa 48. Il dato potrebbe risultare insignificante ai più, ma a qualcuno evidentemente interessa molto. Parliamo dei criminali ovviamente. Tra conti correnti e libretti postali, c’è un piccolo “tesoretto” molto ambito.
Forse è per questo che stanno aumentando in modo esponenziale le truffe ai danni delle persone. E nel mirino, ovviamente, finiscono soprattutto gli anziani. Più “ricchi” e più “ingenui”. Tramite inganni sempre più sofisticati, i malviventi vanno a violare dati bancari e svuotano letteralmente i conti. Le modalità sono sempre le medesime: SMS oppure email che ti avvisano di un problema e invitano a comunicare le credenziali o password per risolverlo.
Transazione negata, l’ultima truffa viaggia sul Pos
La (preoccupante) novità del momento in fatto di estorsioni ha già fatto molte vittime. Che si sono accorte del danno quando ormai era troppo tardi. Quando durante un acquisto si sono viste negare la transazione con la carta di credito. Ecco dunque a cosa fare estrema attenzione.
Circolano SMS che avvisano l’utente di un problema con l’App della banca, o similari. Nel testo, si notifica quanto segue: “Attenzione la sua App risulta associata ad un nuovo dispositivo da Lugano, se non sei tu bloccalo cliccando sul link“. Segue ovviamente una breve stringa di caratteri evidenziata, che rimanda a un falso sito di sicurezza. Chi accede a questo sito viene invitato a immettere dati personali e bancari, codici e password. L’ignaro utente pensa di aver risolto un problema, invece è appena caduto nel tranello.
I cyber criminali svuotano il conto in un batter d’occhio. Probabilmente tramite quel link viene anche infettato il cellulare con un virus troyan, che va a rubare ulteriori preziosi dati. La persona non si rende conto di quello che è successo fino a quando non va ad effettuare un pagamento o un prelievo. Purtroppo il messaggio che riceverà sarà infausto. Autorizzazione negata. Perché sul conto o sul libretto non ci sono più soldi.
Oltre a prestare sempre la massima attenzione a questi messaggini-truffa, è bene ricordare che si rischia di essere danneggiati due volte. Non sempre infatti banche e istituti di credito rimborsano i soldi persi. Non si prendono la responsabilità, perché in fondo è stato l’utente a “regalare” i dati di accesso. È un po’ come quando ti rubano l’auto ma l’Assicurazione non paga, perché avevi lasciato le chiavi nel cruscotto. La cosa da fare, dunque, è quella di non abbassare mai la guardia. E se possibile avvertire i propri amici e parenti, soprattutto se anziani. Perché, incredibilmente, c’è davvero un gran numero di persone che non sa nemmeno che queste truffe esistano.