Nella nuova lista di Newsweek, ben sei ospedali sono entrati nella classifica dei cento migliori al mondo.
Ci sono ben sei ospedali italiani che rientrano nella classifica stilata come ogni anno da Newsweek e Statistica.
Una speciale lista, fatta in collaborazione tra l’istituto americano e quello italiano per individuare le eccellenze mondiali del settore. E naturalmente, fa piacere siano presenti gli ospedali italiani ai vertici. Certo in cima alla classifica, restano comunque tre istituti statunitensi. Si tratta del Cleveland Clinic, il Massachusetts General Hospital di Boston e la Mayo Clinic di Rochester.
Per scorgere invece il primo ospedale europeo bisogna arrivare al numero 5 della lista.
Ospedali migliori al mondo, il Charitè di Berlino prima struttura europea in classifica
Parliamo del Charitè di Berlino. Le strutture sanitaria italiane arrivano invece oltre la trentesima posizione. Si parte dal gemelli di Roma, al numero 37 della classifica. Subito dopo c’è il NIguarda al cinquantesimo posto e il sant’Orsola al 60esimo. In tutto, ci sono dieci istituti italiani nei primi 250 posti di questa classifica.
Newsweek ha commentato questo report aggiornato spiegando di come si sia riusciti a migliorare anche quest’anno. In primo luogo perché nella lista sono stati inserite tre nazioni che mai avevano preso parte. Si tratta dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi e della Colombia. La valutazione si è basata su diversi criteri e ha coinvolto più di 80 mila medici in oltre 27 paesi.
Ospedali migliori al mondo, i criteri utilizzati per redigere la classifica
A questi è stato infatti chiesto come ogni anno di compilare un questionario. La richiesta era quella di indicare quali erano i migliori ospedali nelle loro nazioni. Non si poteva però naturalmente citare la struttura sanitaria presso cui si lavorava. Una norma fondamentale per evitare favoritismi. I due istituti avevano poi a disposizione anche dei dati da vari ospedali di tutto il mondo sull’esperienza dei pazienti nelle strutture.
Delle vere e proprie recensioni che diventano fondamentali per capire la qualità del servizio offerto. Viene poi tenuto in considerazione un indicatore di prestazioni mediche denominato KPI. Questo si occupa di raccogliere dati sulla qualità dei trattamenti medici offerti. Ne viene fuori in questo modo una graduatoria preliminare. Questa viene in seguito inviata a una rete di esperti del settore per un ulteriore controllo.