Sempre meno gas dalla Russia: come risparmiare in questo difficile momento

L’Italia dipende troppo dalla Russia, e le forniture sono ormai in diminuzione. Ecco qualche consiglio su come risparmiare in questo difficile momento storico. 

La guerra in Ucraina ha posto al vecchio continente un problema non da poco. Parliamo naturalmente di quello relativo ai consumi energetici.

Attualmente infatti, prendendo come esempio l’Italia, circa il 38 per cento del nostro gas viene importato dalla Russia. Cosa accade se a un certo punto Putin decide di tagliare le forniture? Il prossimo inverno in questo senso potrebbe essere difficile da affrontare se restiamo davvero a corto di energia e riscaldamenti. Per questo, sono sempre di più gli italiani che stanno ragionando su come iniziare a razionalizzare i propri consumi.

Sicuramente, prendere l’abitudine di abbassare il livello di riscaldamento delle nostre abitazioni, è un atto significativo. 

Gas, un terzo del metano serve per riscaldare le case degli italiani

Circa un terzo del metano che utilizziamo tutti i giorni d’inverno, serve infatti per i termosifoni delle case. Alcune stime sostengono addirittura che basterebbe ridurre di un solo grado la temperatura negli edifici per avere risultati molto importanti. le ultime analisi dicono che con questa semplice mossa, si risparmierebbe fino al 5 per cento di gas su base annuale.

Circa un miliardo di metri cubi. Certo, rispetto ai trenta che importiamo dalla Russia, non sembra un grande risultato, ma può comunque essere un piccolo passo da fare insieme agli altri. Anche sostituire la propria caldaia è un’opzione non da poco. I modelli vecchi consumano infatti tantissimo, mentre quelli di ultima generazione hanno tutt’altro sistema. Pensiamo per esempio alle nuove pompe di calore elettrico. Queste permettono di poter risparmiare fino all 66 per cento dell’energia rispetto ai vecchi modelli. 

Gas, le dichiarazioni del numero uno di Enel Francesco Starace

Di recente ad esempio il capo di Enel Francesco Starace ha dichiarato che se utilizzassimo tutti queste pompe di calore di ultima generazione, l’utilizzo del metano si ridurrebbe in modo esponenziale. Circa dieci miliardi di metri cubi per la precisione.  Certo, si è anche stimato però che che ci vorrebbe circa un decennio affinché il risparmio diventi davvero visibile. Ma di soluzioni semplici in questo difficile momento, semplicemente non ne esistono.

Di sicuro, cambiare i nostri comportamenti può fare la differenza. Se ad esempio imparassimo a spegnere le luci, utilizzare gli elettrodomestici negli orari consigliati, i risparmi potrebbero rivelarsi sorprendenti. Un po’ di tempo fa ad esempio l’economista Carlo Cottarelli produsse una stima interessante. A suo parere infatti, adeguandoci ai paesi del Nord Europa in tema di sprechi, potremmo risparmiare circa un miliardo di metri cubi all’anno. 

Come ridurre la dipendenza dalla Russia?

Di sicuro, mai come in questo momento storico si medita su come ridurre questa dipendenza del gas dalla Russia. Sul tema è intervenuto di recente Ecco, un importante think tank italiano che si occupa di rinnovabili e risparmio energetico. Spingendo su questi due settori, spiega l’associazione, si potrebbe in pochi anni anche arrivare a dimezzare la dipendenza da Mosca. L’Italia consuma al momento circa 71 miliardi di metri cubi di metano.

Con dei flussi che dall’inizio della guerra sono oltretutto diminuiti. Matteo Leonardi, direttore esecutivo di Ecco, ha spiegato di recente in che modo a suo parere bisogna affrontare questi rischi energetici. Tutti i settori produttivi del paese devono in primo luogo mettere il risparmio energetico come prima esigenza.

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